Meana Sardo, importante centro agro-pastorale, è posto in una posizione panoramica sotto il Monte Sant'Elia. Sorge fra alti colli ricchi di vigneti in un'area popolata sin dall'età nuragica. Il territorio è ricco di bellezze panoramiche e naturalistiche tra le quali si ricordano la Funtana Casida, il Bruncu Sant'Elia, il Rio Araxisi, il Nuraghe di Nolza e i boschi comunali di Ortuabis e Su Melone. L'area fu abitata sin dai tempi più antichi, sono infatti numerose le tracce d'insediamenti nuragici, romani e bizantini. In particolare tra i nuraghi spiccano il famoso Nuraghe Nolza e il Nuraghe Maria Incantada, mentre per quanto riguarda le testimonianze dell'epoca romana, sono degni di nota la fonte romana nella località di Polcilis e le tombe di S'enna sa pira e Laldà.
Le prime notizie certe sul paese risalgono al XII secolo, Meana Sardo viene citato nel libro dei conti di S. Maria di Bonàrcado. Il centro è inoltre menzionato anche nel libro delle "Rationes Decimarum Italiae" del 1342. Nel periodo giudicale fece parte del giudicato di Arborea, successivamente passò sotto il controllo della signoria della Barbagia di Belvì. Il centro storico è particolarmente suggestivo: le abitazioni più antiche sono costruite in pietra scistosa, con decorazioni in stile aragonese. I dintorni sono ricchi di testimonianze relative alla tradizione pastorale del paese, in particolare vengono ancora utlizzati "is pinnazzus", antichi ricoveri in pietra dei pastori. Uno dei monumenti più caratteristici del paese è il Nuraghe Nolza che dal pianoro di "Su Planu" domina il territorio circostante.
La costruzione è caratterizzata da una pianta quadrilobata, è infatti formata da quattro torri angolari unite da bastioni rettilinei e da una torre centrale, che conserva tuttora un'altezza di 13 metri. La struttura del nuraghe richiama quella del più famoso "Su Nuraxi" di Barumini. Da visitare la parrocchiale di San Bartolomeo risalente al XVI secolo, l'edificio fu edificato su un impianto più antico di cui si hanno notizie nelle Ratio Decimarum Sardiniae del 1321. Caratteristico è il portale con delle colonnine scolpite, una finestra in stile gotico-aragonese e i bassorilievi d'arte popolaresca nella torre campanaria in stile pisano. A pochi chilometri dal paese troviamo la chiesetta campestre di San Lussorio, profanata nel 1673 ed abbandonata; fu ricostruita nel 1858.
Ogni anno nell'ultima domenica di giugno viene organizzata la famosa sagra del formaggio, in occasione della quale è possibile degustare l'ottimo pecorino sardo e i diversi formaggi preparati secondo le più antiche tradizioni locali. Il 24 agosto si svolge la festa patronale di San Bartolomeo. I primi di settembre si festeggia San Salvatore; le giornate sono caratterizzate da esibizioni di gruppi in costume, poeti e cantanti.