Ozieri è coronata da folta vegetazione di rigogliosi boschi, su terreno in forte pendio con una caratteristica disposizione ad anfiteatro: da ogni suo punto è possibile godere di bei panorami verso la vallata sottostante. Il tessuto urbano è costituito da un fitto intrico di ripide strade gradinate, arricchite da belle pavimentazioni che si aprono in innumerevoli slarghi, piazzette terrazzate o in giardini. Il panorama urbano è caratterizzato dalle tipiche altane o suttee, sorta di loggiati di origine ottocentesca. Nel Medioevo il paese prende il nome Othieri, toponimo di origine paleosarda che la tradizione vorrebbe far risalire alla presenza di otto villaggi costruiti dove oggi sorge Ozieri. Fu intensamente frequentato fin dalla preistoria: dalla grotta di S. Michele prende il nome la celebre cultura di Ozieri, che nel Neolitico Recente si diffuse in tutta l'Isola. Il paese vive poi un felice momento artistico nell'XI secolo con l'edificazione della maestosa basilica di S.Antioco di Bisarcio, e nel XVI secolo grazie alla presenza del cosiddetto Maestro d’Ozieri, uno dei protagonisti del Rinascimento sardo. Già alla fine del '300 Ozieri assume un ruolo predominante nel territorio; già capoluogo dell'incontrada del Monte Acuto, nel XVIII secolo diventò, dopo Sassari, il centro più importante del Capo di Logudoro.