Il paese di Fluminimaggiore nacque nel 1704, quando dopo più di un secolo di spopolamento il Visconte Ignazio Asquer con la moglie Eleonora Gessa concessero a Pietro Angelo Serpi, a Francesco Pinna e a Pietro Maccioni l'atto di ricostruire il villaggio Flumini Major. Collocato nella valle del rio Mannu, che scorre dentro il paese, Fluminimaggiore ebbe dunque origine come borgata agricola, ma verso la fine dell'Ottocento fu riconvertito in centro minerario al servizio dell'attività estrattiva delle montagne dell'Iglesiente. Il territorio del paese si estende dal mare (con la bella spiaggia di Portixeddu e il promontorio di Capo Pecora [1], da cui si gode un panorama incontaminato e selvaggio) alla montagna, raggiungendo i 1.236 m di Perda de sa Mesa.
Conosciuto in tutta la Sardegna è il tempio di Antas [2], che si erge a 9 km dal paese in un'amena valletta isolata in cui scorre l'omonimo fiume. Nato come santuario nuragico, con probabile valenza funeraria, l'area conobbe una continuità di uso sino alla tarda epoca romana. La divinità onorata comparve con diversi nomi: come Sid, guerriero e cacciatore punico, come Babai, dio locale di ascendenza nuragica, e infine come Sardus Pater in epoca romana. La struttura architettonica attualmente visibile risale al III sec. d.C. su impianto di età augustea. A 5 km dal paese è presente la spettacolare grotta di Su Mannau [3], articolata in due rami principali, all'interno della quale sono stati trovati materiali archeologici, in particolare lucerne votive dedicate a Tanit e al dio Taurus. All'interno del Museo Archeologico di Fluminimaggiore sono esposti reperti delle età prenuragica, nuragica, fenicio-punica, romana e medievale provenienti dai siti del territorio.
All'interno del mulino ad acqua Liveri, risalente al '700, è allestito un museo etnografico che espone una raccolta di attrezzi della vita contadina e domestica. Il Museo Paleontologico, infine, espone una raccolta di fossili provenienti dal territorio e una ricostruzione dell'ambiente marino dell'era paleozoica. Le manifestazioni religiose di maggiore interesse sono la festa in onore di Sant'Antonio da Padova, il 13 giugno, e quella in onore di Sant'Antonio Abate, il 16 gennaio.