Circondato dalle montagne della catena del Marghine, il pittoresco paesino di Lei sorge in un rigoglioso territorio ammantato da lecci, castagni, tassi, roverelle e querce secolari: un'area boschiva di notevole interesse ambientale percorsa da sentieri naturalistici di indubbio fascino. A caratterizzare e rendere ancora più gradevole l'area concorrono moltissime sorgenti e diversi corsi d'acqua, che rendono la zona fresca e rigogliosa. Tra le montagne che incorniciano il paese supera i 1000 metri il monte Iameddari, detto anche Sa Turrita, che rappresenta la seconda cima della catena del Marghine.
La rigogliosità del territorio ha contribuito allo sviluppo di un'economia di tipo agricolo, con importanti produzioni cerealicole, di legumi, lino, canapa, alberi da frutto, vino e olive da cui si trae un buon olio. Il paese di Lei sta conoscendo in questi ultimi anni un afflusso sempre più consistente di turisti attratti dalla spettacolarità dei panorami che si possono godere sulle montagne circostanti, dalle emergenze archeologiche e dai prodotti della tradizione artigiana. La presenza di domus de janas nelle località di Su Ferrighesu e Muros e di alcuni nuraghi dimostrano un'antropizzazione della zona fin da epoche antichissime. Oggetti e ceramiche risalenti all'epoca medievale sono state rinvenute in un boschetto all'ingresso del paese e nei pressi della chiesa di San Michele, risalente la XIII secolo.
La vera attrazione di questo paese è la natura travolgente che lo circonda. Alte montagne che si aprono alla vista con scorci di intensa bellezza; cime scelte come nidi da maestosi volatili, come poiane, corvi imperiali e astori; una baita e un parco nella località di Zuncos per trascorrere delle ore totalmente immersi in quest'ambiente da sogno; sentieri e percorsi ad hoc per chi ama le lunghe passeggiate all'aria aperta. Lei è rinomata per il suo artigianato, in particolare quello tessile (qui si creano tappeti con i tipici colori caldi del Nord Sardegna e si lavora la lana secondo le più antiche tradizioni). Anche l'enogastronomia è ben rappresentata da un'ampia produzione dolciaria, con gli squisiti pirichittos, amarettos, pabassinas, sebadas, sospiros e casadinas, e di pani fragranti quali il carasau e su zicchi.
Tra aprile e maggio Lei festeggia i suoi Santi. Il 24 e 25 aprile si tiene la festa patronale in onore di San Marco Evangelista, con processione e trasporto del simulacro nelle chiesa campestre dedicatagli; in quest'occasione si benedicono i pani tipici (sa cogone 'e santu Marcu) realizzati dalle donne del paese nelle forme più svariate e decorati con fiori, uccelletti e ghirlande sempre di pane. A metà maggio, invece, con una lunga processione in auto, gli abitanti del paese si spingono fino alla montagna dove viene celebrata la messa davanti ad una nicchia dedicata a Sant'Isidoro e vengono benedetti i campi.