Il territorio del comune di Suelli si sviluppa nella regione della Trexenta, in una zona collinare la cui altezza varia dai 170 ai 400 metri slm. L'etimologia del nome è controversa: alcuni studiosi sostengono che derivi dal termine fenicio "sciual", volpe, animale presente in gran numero su tutto il territorio; secondo altri il nome trova origine nel termine sardo di radice latina "sue", scrofa, per la massiccia presenza nella zona di allevamenti di maiali. Le zone intorno a Suelli furono abitate fin dal periodo nuragico e, in seguito, nel periodo fenicio-punico e romano: la presenza dell'uomo era favorita dalla fertilità dei terreni, che consentivano la coltivazione di cereali e legumi e un loro cospicuo raccolto.
Di sicuro interesse sono le abitazioni tradizionali che sono state costruite lungo le vie principali e sono caratterizzate da imponenti portali d'accesso. Attraverso questi ultimi si entra nel cortile interno su cui si affacciano i locali dei piani inferiori; in genere, nel caso le abitazioni siano a più piani, al livello del cortile si trovano ambienti adibiti a deposito o magazzino. Le case sono realizzate in pietra, nella maggior parte dei casi non intonacata; la scelta di questo materiale è legata alla sua facile reperibilità nel territorio, ricco di arenarie, argille e marne. Inoltre nel paese si può visitare la cattedrale romanica di San Pietro, del XIII secolo, opera di maestranze toscane attive in Sardegna.
Ad essa è attiguo il santuario di S. Giorgio. Assai importante è la festa di San Giorgio, primo vescovo di Suelli e patrono del paese, che si tiene a fine maggio. La festa, che dura cinque giorni, nel periodo della Pentecoste, prevede il sabato la vestizione del simulacro del santo, la domenica la benedizione de "is truncus" (i tronchi) seguita dalla processione e dall'accensione del falò in località Cea S'Antoni; il lunedì e il martedì hanno luogo i festeggiamenti civili, con balli, canti e spettacoli pirotecnici.