Piccolo centro del Sassarese, Ossi è situato a 332 metri sul livello del mare, immerso in un paesaggio caratterizzato dall'alternanza di verdi rilievi collinari e bianchi affioramenti rocciosi. Nel Medioevo appartenente alla curatoria di Coros, era costituita da un nucleo di case intorno alla chiesa romanica poi sostituita dall'attuale parrocchiale. Nel 1690 Ossi venne concessa a Giovanni Guiò per poi passare, nel XVIII secolo, alla famiglia Manca, sotto i quali venne unito alla contea di S. Giorgio, comprendente anche Tissi, Usini ed Uri. Numerose leggende ne raccontano le origini. Fra queste, una racconta che San Bartolomeo apparve in sogno ad un fondatore del paese per esortarlo a scavare in un punto preciso del terreno; l'uomo, eseguito l'ordine, trovò "su siddanu", un ricchissimo tesoro che comportò, come segno di riconoscenza, la realizzazione di una statua dedicata al santo. La statua arrivò da Turris su un carro trainato da buoi che, giunti nel paese, si fermarono e si inginocchiarono nel punto in cui venne costruita la chiesa di San Bartolomeo.
Ossi offre l'attrattiva di scenari naturalistici incantevoli. La bellezza rigogliosa della campagna circostante, alimentata dal Riu Badde, Riu Pizzinnu e irrorata da fresche sorgenti, ospita vestigia archeologiche a poca distanza dal paese. Nella campagna di Ossi, oltre alle necropoli dall'epoca prenuragica a quella romana, meritano una visita le chiese di Santa Maria di Silvano e Sant'Antonio, del XII secolo, costruite in cantoni di pietra calcarea e con aula unica. All'interno dell'abitato, invece, si trovano le chiese di San Bartolomeo, di Santa Croce, e di Santa Vittoria.