Situato a nord di Sassari, a circa dieci chilometri dal capoluogo, al centro di una cerchia di oliveti e vigneti, il comune di Sorso fa parte del territorio nord occidentale del Sassarese. Il paese dista pochi minuti dal mare e il tratto costiero è sabbioso e ricco di dune, con una folta vegetazione di pini, ginepri e palme nane; inoltre, vi si trova lo stagno di Platamona, ricco di rare specie ornitologiche. Frequentatissima la lunga Marina di Sorso con le sue bianche spiagge. Le origini di Sorso sono antiche: in epoca preistorica e nuragica il suo territorio fu certamente abitato come attestano numerosi siti archeologici di notevole interesse, comprendenti anche le rovine di alcuni nuraghi nonché il pozzo sacro di Serra Niedda. All'epoca romana risale la villa di "Santa Filiddiga", in prossimità del mare, che fu abitata anche in epoca vandalica e bizantina. Nel periodo giudicale, il paese entrò a far parte del Giudicato di Torres. Il centro storico di Sorso, d'impianto medievale, è chiamato Bicocca e si articola in corti con abitazioni di semplice architettura costruite con calcare tufaceo proveniente dalle cave della zona. Al culmine della via principale, Corso Vittorio Emanuele, sorge la Parrocchiale di San Pantaleo, intitolata al patrono del paese, edificata nel 1836.
Tra le specificità tipiche di Sorso c'è la lingua. Il paese infatti contrariamente ai comuni circostanti, si caratterizza per l'originale parlata dei suoi abitanti. Il dialetto ha una struttura linguistica che deriva dal logudorese misto ad elementi non sardi ed influenze corse. Si tratta di un misto tra sardo, toscano e genovese. Tra le prelibatezze della produzione sorsense sicuramente i vini pregiati, dal vermentino al moscato, l'olio e i gustosissimi dolci della tradizione come i "Papassini" e "Li cozzuli di Saba". Sorso è anche il paese natale di Salvatore Farina scrittore di grande fama tra i fondatori del Corriere della Sera.