Ai piedi del monte Perdedu nel massiccio del Gennargentu, fra gole profonde e aspri bastioni calcarei, si dispone Seulo, un piccolo borgo agropastorale. Con i suoi paesaggi innevati, dove il ghiaccio e il bianco creano vibrazioni argentate di stupefacente splendore, rappresenta una meta di grande attrattiva per respirare aria fresca e sorseggiare il corposo vino generato dalle vigne che si stendono nel suo territorio. Ma anche per compiere escursioni indimenticabili seguendo il percorso del fiume Flumendosa che conduce in scenari naturalistici incantevoli e sorprendenti, fra laghetti e rupi imponenti. Il corso del fiume, infatti, ha separato il monte Perdedu dal massiccio del Gennargentu a nord e ad ovest i tacchi di Sadali e Seulo dall'altopiano del Sarcidano, compiendo con i suoi ruscelli un'azione di erosione che ha scavato piccole valli e formazioni quali Su Stampu 'e Su Turrunu e la cascata di Piscina 'e Licona. L'abitato di Seulo gravita intorno alla parrocchiale dedicata alla Beata Vergine, risalente al XVI secolo. Oltre alle scenografiche bellezze naturalistiche, il suo territorio vanta l'attrattiva di monumenti archeologici quali le domus de janas ubicate nella foresta di Addoli, nuraghi, una tomba di giganti. Nella zona di Taccu 'e Ticci si trovano vari frammenti di ossidiana.
Per compiere indimenticabili escursioni e degustare un vino particolarmente pregiato e inebriante. Ogni mese di settembre, l'ultimo fine settimana, si celebra la festa dei Santi Cosma e Damiano, che in tre giorni è animata da canti e balli tradizionali, con l'offerta ai visitatori di vini dolci. Lo stesso accade in occasione della festa di Sant'Antonio Abate, il 16 e il 17 gennaio, e nella festa di San Sebastiano, organizzata ogni 19 e 20 gennaio. A giugno, invece, per vivere un aspetto tipico della vocazione agropastorale del paese, è organizzata la sagra della tosatura delle pecore, detta in sardo "sa tundimenta seulese".