Nella zona orientale del Campidano di Cagliari, a pochi chilometri dal capoluogo isolano, sorge il paese di Maracalagonis, cinto da colline e teso fino al mare con le località di Geremeas, Baccu Mandara e parte di Torre delle Stelle. Incorniciato dal massiccio dei Sette Fratelli, Maracalagonis fu abitato fin dalla più remota antichità, come è dimostrato dalla presenza di resti di nuraghi, una necropoli ed il villaggio di Cannesisa. Il toponimo deriva probabilmente dal fenicio "hamara", in sardo "mara", che significa "palude d'acqua salmastra"; oppure dal fenicio "magar", che significherebbe "grotta" o "fattoria". Nel Medioevo apparteneva alla curatoria di Campidano del Giudicato di Calari. Fu in quel periodo che la chiesa di San Lussorio, oggi non più esistente, venne donata dal giudice di Calari Costantino Salusio di Lacon Gunale ai monaci benedettini. Dal 1416 il paese venne denominato Mara de Calagonis.
Merita una visita la parrocchiale intitolata alla Vergine degli Angeli, in stile romanico con coperture a capriata lignea, consacrata nel 1237 e rimaneggiata nei secoli successivi. Nel territorio circostante sorgono le chiese campestri di San Basilio e di San Gregorio, oggi nel territorio comunale di Sinnai ma gestite dalla parrocchia di Maracalagonis. Maracalagonis vanta, inoltre, una sequenza di spiagge molto belle, dislocate nei tratti costieri delle località di Geremeas, Baccu Mandara [1] e Torre delle Stelle. Il paese è rinomato per la lavorazione artigianale di dolci tipici, della cestineria, dei costumi sardi in broccato e delle sedie. Il paese vive un'occasione di festa collettiva nella manifestazione della Candelora, che si svolge il 2 febbraio. L'evento commemora l'episodio evangelico di Gesù al tempio: due bambine del paese, dette patronesse o "is priorisseddas", vestite con abiti uguali, vengono selezionate dall'unica donna della confraternita per offrire in dono, durante la messa solenne, una coppia di tortorelle ed il Bambin Gesù.