Uta è un centro di interessanti valori storici e artistici. Sorge in una zona vasta e fertile, tra le pianure del Campidano e del Cixerri. Le sue campagne sono bagnate da due fiumi: il Rio Cixerri ed il Flumini Mannu. Il suo territorio è costituito dalla naturale continuazione della piana di Assemini e da parte del rilievo montagnoso di Monte Arcosu. Il nome della cittadina campidanese deriva dal latino "uda", cioè umida, pantanosa, palustre. Si tratta di un centro ricco di testimonianze archeologiche. Il suo territorio fu abitato fin da epoca nuragica, come dimostra la presenza dei resti di alcuni nuraghi. A questi si affianca il ritrovamento alle falde del monte Arcosu di 8 bronzetti fra cui quello del Capo Tribù, noto per le sue notevoli dimensioni e per l'importanza che riveste da un punto di vista artistico. L'epoca romana è testimoniata dai resti di abitati, fra i quali i più importanti sono quelli presso i ruderi della chiesa di San Tommaso e quelli di Bidda Muscas. Nel centro abitato si differenziano due tipi di edifici abitativi, caratteristici delle zone di pianura ad economia agricola: la casa a corte cinta da alti muri, all'interno dei quali si svolgevano tutte le attività domestiche, e la casa che si affacciava sulla strada, con piccole finestre e portale incorporato disposto su di un lato per permettere l'accesso sia all'abitazione che al cortile (campidanese). Le case venivano costruite con mattoni crudi di fango (lardiri) intonacati e zoccolature di base in pietrame misto proveniente dal letto dei fiumi.