Guamaggiore sorge nelle distese colline della Trexenta alle falde del Monte Saturno e San Giovanni. La presenza su questo territorio dell'uomo risale all'epoca nuragica, così come documentato dalla presenza dei 25 nuraghi rinvenuti nella zona. La denominazione del paese risale all'antichità e trae origine, molto probabilmente, dalla locuzione latina Goy Major, mentre nella parlata locale è conosciuto col nome di "Gomaiori". La tipologia edilizia tradizionale, diffusa in tutto il centro urbano, ha conservato le caratteristiche architettoniche della Trexenta.
Il visitatore che arriva a Guamaggiore sarà affascinato da una visita nel suo centro storico ricco di testimonianze architettoniche agricole tipiche dei paesi della Trexenta. Di notevole bellezza architettonica risulta la chiesa di San Pietro al centro del paese, di cui si consiglia la visita Il paese va fiero di aver dato i natali al commediografo Efisio Vincenzo Melis autore di note e divertenti commedie in lingua sarda trexentese quali Ziu Paddori, Su Bandidori ed altre, dalle quali diverse compagnie teatrali hanno tratto allegre quanto interessanti rappresentazioni. Si consoglia la partecipazione alla sagra de "Is carrus a monti", a fine aprile o primi di maggio. Anticamente per l'occasione una nutrita delegazione della cittadinanza si recava in corteo, su carri trainati da buoi (is tracas), addobbati a festa, nelle vicine colline della Trexenta dove tra divertimenti, canti dialettali (muttetus) e danze popolari, si tagliavano i tronchi che sarebbero poi serviti per il grande falò che si accendeva al centro del paese. La tradizione enogastronomica del paese prevede i seguenti piatti tipici: sitzigorrus a schiscionera (lumache con olio, prezzemolo e pane grattugiato), is suppas, fave lesse con cotica di maiale, conillu a succhittu, gateau, pardulas e amarettus.