Dedicato alla vita del pastore transumante e del suo compagno di lavoro, il cavallo, si articola in 4 sezioni disposte su 2 sale, che documentano le tradizioni della Barbagia di Ollolai. Alle pareti sono appesi morsi, staffe e speroni a centinaia, per la maggior parte fabbricati nelle botteghe de "sos ispronarzos" di Gavoi. "Sos zillonarzos", i venditori ambulanti, li commerciavano nelle sagre paesane di tutta la Sardegna fino alla metà del Novecento (l'ultimo artigiano che firmava le briglie è scomparso negli anni '80 del Novecento). La seconda sezione comprende gli strumenti essenziali per la produzione, nell'ovile, del formaggio fioresardo: le caldaie (lapias), i recipienti di sughero per la mungitura (malunes), le forme di legno ed altri utensili. Accanto, l'abbigliamento del pastore: la mastruca, i gambali, le scarpe, "sas buzzas" e "sas bertulas" per il trasporto del pane carasau. La terza sezione riguarda la lavorazione della lana: dagli strumenti della tosatura a quelli della cardatura, filatura dell'ordito e tessitura. Il prodotto finito è "su furesi", che veniva impiegato per la confezione del costume maschile e degli abiti del pastore, nonché, in epoca fascista, per le divise dei gerarchi. L'ultima sezione è dedicata agli strumenti musicali della festa, usati per accompagnare il ballo tondo barbaricino nelle sagre, nei matrimoni e, soprattutto, a carnevale. Sono appesi alle pareti tamburi (tumbarinos) di varie misure, triangoli artigianali, zufoli (pipiolos) intarsiati e dipinti che il giovedì grasso annunziano al paese che è tempo di carnevale.
Indirizzo: via Cagliari - 08020 Gavoi
tel. 349 8018561
Titolare: Franca Cadau e Gavino Pira
Orari: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00, comitive su prenotazione
Biglietto: ingresso libero