L'Antiquarium Arborense nasce a Oristano nel 1938 grazie all'acquisto, da parte del podestà della zona, della collezione Pischedda, la più grande raccolta privata di reperti archeologici della Sardegna. Il Museo è anche denominato Museo Archeologico "Giuseppe Pau",
L'edificio Il piano terra del museo è riservato alle mostre temporanee, sempre di tema archeologico, mentre il piano superiore è dedicato all'esposizione stabile delle raccolte archeologiche e di alcune tavole di retabli quattro-cinquecenteschi, corredata da didascalie esplicative. La sala archeologica ospita la collezione Pischedda e altre minori, costituite da materiali provenienti specialmente dalla penisola del Sinis e compresi nel periodo preistorico e protostorico, dal neolitico alla civiltà nuragica. Sono ben rappresentati anche i corredi tombali fenici e punici (VII-III secolo a.C.), provenienti in particolare da Tharros, e non mancano i reperti di età romana, paleocristiana e altomedievale (II sec. a.C.-VII sec. d.C.). Notevole il plastico ricostruttivo di Tharros (inizi del IV sec. a.C.).
Adiacente alla sala archeologica si trova la sala dei retabli, che ospita le tavole superstiti del "Retablo di San Martino" (XV secolo) e del "Retablo del Santo Cristo" di Pietro Cavaro (XVI secolo). Vi è esposto il plastico della città di Oristano, nel XIII secolo capitale del giudicato di Arborea.
I reperti esposti consentono di ricostruire la storia del territorio e del suo centro più importante, Oristano. I pezzi forti sono la coppa con Ercole che lotta con il toro di Creta, di produzione micenea e attica, un bruciaprofumi che raffigura Ercole con la "leontè" (pelle di leone) risalente ad epoca cartaginese, la collezione di ceramica etrusca proveniente da Tharros, la più ricca ritrovata fuori dell'Etruria e i vasi in vetro soffiato di età romana.
Indirizzo: piazza Corrias, Oristano; telefono: 0783 791262 Ente titolare: Comune di Oristano.