Il lago artificiale dell'Omodeo è stato realizzato tra il 1919 e il 1924, con uno sbarramento del fiume Tirso nella gola di Santa Chiara D'Ula. È il più importante invaso dell'Isola e per molto tempo ha detenuto il primato di più grande d'Europa. Per poter costruire l'invaso, è stato sacrificato l'antico paese di Zuri, ricostruito poi a monte con il materiale originario, compresa l'antica chiesa romanica dedicata a San Pietro, che venne come smontata e riedificata pezzo per pezzo, in modo tale da non lasciare ad alcuno la possibilità di accorgersene. La superficie d'acqua è lunga oltre 22 chilometri e larga più di 3, e si estende tra i monti del Barigadu, andando poi a confluire, all'altezza di Fordongianus, nelle acque del Flumini Mannu. L'Omodeo è una meta turistica molto interessante perché il lago è circondato da altopiani basaltici ed aspre montagne che rappresentano una Sardegna affascinante e selvaggia, nonostante la natura artificiale dell'invaso, immerso quindi in un'area importante sia da un punto di vista florofaunistico che archeologico: numerosi sono infatti i nuraghi distribuiti nella zona.
Percorrendo la SS 131 da Cagliari si arriva al km 120 dove si trova l'uscita per Paulilatino. Da qui si percorre la Strada Provinciale per Busachi, da dove si diparte un sentiero di 3-4 km che porta fino al lago. La strada non è però segnalata, perciò è consigliabile chiedere informazioni in loco. Da Sassari si percorre sempre la SS 131 e si prende lo svincolo per Abbasanta, da l quale di prosegue in direzione Fordongianus - Busachi. Da Busachi si prende lo stesso sentiero non segnalato.
Sono presenti intorno al lago diversi punti di ristoro e di penottamento.