L'isola di Mal di Ventre conquistò nell'Ottocento l'interesse di Alberto Lamarmora, che nel "Viaggio in Sardegna" ne descrisse le bellezze naturali ancora visibili. Il toponimo deriva probabilmente dalla difficile navigazione che si compie nelle sue acque, un tempo uno dei luoghi più solitari della costa occidentale sarda. Situata di fronte alla penisola del Sinis, l'isola di Mal di Ventre, si estende per una superficie di 80 ettari, oggi tutelati dall'Ente che l'ha qualificata area marina protetta. Fanno parte dell'area protetta anche il piccolo scoglio Catalano, detto anche Coscia di donna, e i fondali marini circostanti. L'isola è una piatta distesa granitica la cui altezza massima è di 18 metri che raggiunge in corrispondenza del faro che la domina. La sua natura geologica è molto interessante: è infatti dissimile dalla vicina costa del Sinis a conferma di un'origine risalente a un'antichissima era geologica. È ricoperta da una steppa arida ogni tanto interrotta da zone di macchia mediterranea con cisto, lentisco e rosmarino e palma nana. L'Isola oggi ospita numerosi esemplari di coniglio selvatico ma, stando a quanto scritto da La Marmora, un tempo probabilmente si potevano avvistare anche le foche monache. Il tratto costiero occidentale presenta un'aspra scogliera granitica, mentre il versante orientale è contornato da incantevoli spiaggette. L'isola è inoltre frequentata da numerosi uccelli migratori: vi nidificano i cormorani, la berta maggiore e minore, il gabbiano reale, il gabbiano corso, il falco della regina.
Per raggiungere l'isola di Mal di Ventre è necessario raggiungere l'abitato di Cabras tramite la strada statale 131.