Col termine "giare" si indicano in Sardegna alcuni altopiani basaltici, formatisi nell'Oligocene in seguito a fenomeni vulcanici, caratterizzati da pareti molto scoscese, a "scarpata", tra la Marmilla ed il Sarcidano. Esse sono tre in totale, quella di Gesturi, quella di Serri e quella di Siddi. La Giara di Siddi (altitudine massima 357 m) è un piccolo altipiano della Marmilla, che si distingue per una fessurazione colonnare sul versante meridionale, dalla particolare colorazione rossastra dovuta ai licheni che hanno colonizzato la roccia vulcanica: da qui deriva il toponimo di Corona Arrubia, corona rossa. Il toponimo "giara" (che il Wagner ricollegava al sostrato paleosardo) sarebbe secondo alcuni derivato dal catalano "haras", indicando con questo termine il luogo in cui vivono mandrie di cavalli. Ma l'eccezionalità delle giare non è limitata agli aspetti geomorfologico e florofaunistico. La vista che si può godere da questi altopiani dalle pareti a strapiombo spazia infatti dal massiccio del Gennargentu alla pianura del Campidano, dalla Marmilla, con le sue caratteristiche dolci colline, al mare in lontananza nelle giornate più terse. Sulla Giara di Siddi si conserva la tomba di giganti di Sa Domu 'e s'Orcu, dalle murature ordinate in filari basaltici, una delle più grandi e meglio conservate della Sardegna. La camera funeraria, conclusa da un'abside, è infatti lunga 15 m circa e raggiunge l’altezza di 2,5 m. A qualche decina di m di distanza dall'ingresso sono stati rinvenuti alcuni menhir.
Giungendo dalla principale arteria stradale della Sardegna, la SS 131, che attraversa tutta l'Isola, al bivio di Villasanta si imbocca la SS 197 e, dopo il paese di Villamar, ci si dirige verso Lunamatrona e Siddi. Sull'altopiano si può salire anche mediante una piccola funivia che parte dal Museo del Territorio di Sa Corona Arrubia nel comune di Lunamatrona.