Il paese di Sanluri, il cui territorio si estende tra Campidano e Marmilla, si trova a metà strada tra Cagliari e Oristano ed è oggi alla pari di Villacidro, capoluogo della nuova provincia del Medio Campidano. Per la sua localizzazione ha sempre rivestito un ruolo strategico per le comunicazioni, soprattutto sul piano politico e militare. Per questo motivo Sanluri, collocata per giunta in un territorio di grande fertilità, divenne dal 1300 circa un importante centro fortificato a difesa del Giudicato di Arborea. Il territorio è stato abitato sin dall'epoca nuragica. In epoca romana si ipotizza l'esistenza di un tempio e un insediamento urbano. Il centro abitato si è sviluppato all'interno delle mura medievali, mentre fuori da esse la crescita è avvenuta seguendo il particolare sistema viario che, dalle mura stesse, si apriva a ventaglio verso i percorsi esterni. L'origine del nome è controversa: l'ipotesi più probabile è che il nome (in sardo "Seddori") sia legato alle coltivazioni di grano della zona. "Lori" significa infatti grano per cui il nome Sellori che si ricava dai documenti storici sarebbe una forma accorciata di "su logu de su lori", "il territorio del grano".
Il monumento di maggiore importanza è indubbiamente il castello detto "di Eleonora d'Arborea". Fu forse eretto tra il XIII e gli inizi del XIV secolo e successivamente ampliato alla metà del Trecento. Esso è l'unico della Sardegna medievale a essere ancora abitabile, per quanto adibito ad esposizione museale dopo i restauri moderni. Ospita infatti nelle sue sale il Museo Risorgimentale ''Duca d'Aosta''. Ricco di spunti di sicuro interesse è anche il Museo Etnografico dei Cappuccini. Da non perdere la parrocchiale dedicata a Nostra Signora delle Grazie (XIV sec.) ed alcune altre chiese come S. Pietro, S. Lorenzo e S. Martino. Per quanto riguarda le tradizioni enogastronomiche, Sanluri è famosa per il "civraxu", squisito pane di farina di grano duro.