A Porto Torres si lascia la piazza Colombo rasente il porto lungo la via Mare, proseguendo sui lungomare Scogliolungo e Balai, fino alla chiesa di San Gavino a Mare o di Balai.
Il contesto ambientale
I lungomare di Porto Torres si snodano sulla costa calcarea traforata da grotticelle di erosione naturale. La chiesa è su una rupe alta sul mare.
Descrizione
La chiesa fu eretta attorno al 1850 sul luogo tradizionalmente venerato come la prima sepoltura dei martiri turritani Gavino, Proto e Gianuario.
La cappella, abitualmente chiusa, viene aperta durante tutto il mese di maggio, allorché vi vengono trasferiti i simulacri lignei dei tre santi conservati nella basilica di San Gavino.
Attorno al piccolo edificio e con esso comunicanti si dispongono tre ambienti, in parte ricavati dentro la roccia, nei quali l'indagine archeologica ha riconosciuto l'utilizzo sepolcrale in età romana e altomedievale. L'ambiente visibile dal piazzaletto d'ingresso attraverso la grata è un ipogeo romano, mentre quello affiancato a s. della chiesa attuale sarebbe la presunta tomba dei tre martiri; infine quello ricavato dietro l'altare, coperto a botte, è probabilmente un sacello del VII secolo.
Storia degli studi
Il monumento è menzionato nei principali testi su Porto Torres.
Bibliografia
I. Principe, [i]Sassari. Alghero. Castelsardo. Porto Torres[/i], Bari, Laterza, 1983;
[i]Sardegna[/i], collana "Guida d'Italia", Milano, Touring Club Italiano, 1996.