Dalla SS 131 dir all'altezza di Nuoro in direzione di Siniscola-Olbia, si prosegue fino al bivio con la SP 25 che porta a Loculi e ad Irgoli. Si esce dal centro abitato di quest'ultimo paese e si prende la strada in direzione di Capo Comino, SS 129. Poco dopo l'uscita del paese si incrocia la circonvallazione, si gira a s. e si seguono le indicazioni per l'area archeologica di Janna 'e Pruna. Si continua su quella strada per circa km 12, risalendo il fianco del Monte Senes fino ad incontrare l'area archeologica situata a una dozzina di metri a d. della strada. Oltrepassata l'area archeologica si percorre la stradina sino alla fonte sacra.
Il contesto ambientale
L'area archeologica è situata sul versante S del Monte Senes, a ridosso del letto del rio Remulis, nella Baronia, regione della costa E della Sardegna.
Descrizione
La fonte conserva il pozzetto di captazione della sorgente naturale, tuttora alimentata, aperto a S, e la parte O della facciata monumentale (h m 1,00-1,40 su 4-6 filari residui; largh. m 1,00-1,15), entrambi in opera isodoma di basalto.
Avanza anche una parte del muro di recinzione-terrazzamento (lungh. m 6; h m 1,10; spess. m 0,95-1,00), orientato N-S e realizzato con blocchi di granito appena sbozzati. Il muro è costruito sull'affioramento della roccia granitica.
Il pozzetto di captazione è a luce trapezoidale (h m 1,45; largh. m 0,27-0,70), con copertura a piattabanda e vasca subrettangolare (lungh. m 1,15; largh. m 0,67-0,70) circoscritta alla base e sul lato esterno da due blocchi rozzamente modellati a profilo curvilineo. Un'unica lastra di basalto, su cui si impostano le pareti del pozzetto, fratturata all'angolo N-O, costituisce il fondo della vasca di raccolta.
Con il lato E della facciata, è andata perduta anche gran parte della sommità della struttura, cui si possono però riferire 32 conci di basalto "a coda" e "a T", rinvenuti presso il monumento.
Lungo il versante O del rio Remulis, a m 100 ad O-N-O della fonte nuragica, sono state individuate due strutture monumentali (A e B). Sorgono a circa m 12 di distanza reciproca e sono costruite con filari irregolari di conci di granito medio-grandi appena sbozzati.
La struttura A, invasa dal crollo, è circolare (diam. est. m 8,50; spess. murario m 1,45; h m 1,05) e mostra l'ingresso a S-S-E. Nella parte N-E della parete è presente una nicchia architravata.
Lo scavo della zona antistante l'ingresso ha restituito vari materiali, tra cui un frammento decorato "a pettine", un'ansa a nastro e un frammento di spada votiva in bronzo.
La struttura B, occultata dall'interro e dai crolli, è rettangolare (m 9,30x5,40 di larghezza; spess. murario m 1,10-1,30) ed è orientata N-O/S-E.
Il lato E presenta una triplice fila di gradoni conservata in parte (lungh. residua m 5,85). I gradoni sono costituiti da grandi conci nastriformi con superficie di appoggio pari a m 0,30.
I materiali ceramici messi in luce sono frammentari, ad impasti grossolani e depurati con diverso trattamento delle superfici o ruvide o ben lisciate.
Area archeologica di Su Notante [1]
Vedi la pianta e le sezioni del monumento [2]
Storia degli scavi
La fonte è stata danneggiata gli anni '20 e '30 del Novecento dai lavori per la captazione idrica e, più recentemente, da interventi clandestini. Gli scavi, effettuati nel 1994, hanno interessato la fonte e le due vicine strutture.
Bibliografia
S. Massetti, "Fonte e strutture di età nuragica", in [i]Bollettino di Archeologia[/i], 1997, nn. 43-45, pp. 192-195.