L'ex Museo Archeologico prospetta sullo slargo d'accesso N al Castello da piazza Arsenale.
Il contesto ambientale
L'edificio si trova nel quartiere storico di Castello, tra il palazzo Amat e quello delle Seziate.
Descrizione
L'edificio ha prospetto neoclassico con coronamento orizzontale poggiante su una cornice a dentelli decorato con festoni.
Già sede del Museo Archeologico Nazionale (oggi nei locali della non distante Cittadella dei Musei), sorge nell'area ove erano le carceri femminili. Fino ai primi anni del Novecento l'edificio ospitava la zecca e l'armeria; tra il 1904 e il 1906 fu adattato per l'attuale funzione dall'ingener Dionigi Scano che curò il trasferimento delle collezioni dal palazzo Vivanet (in via Roma).
Il primo nucleo del museo ebbe origine da un gabinetto privato di antichità e storia naturale, creato nel 1802 da Carlo Felice nel palazzo reale. Di qui le raccolte passarono nel 1806 all'università e si arricchirono delle donazioni di G. B. Garau (per il medagliere) e di G. Meloni. Si succedettero vari direttori che arricchirono il museo di collezioni private e materiale provenienti dagli scavi archeologici in varie parti dell'isola.
Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura otto-novecentesca (2001).
Bibliografia
F. Masala, Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 25. [1]