Dalla SS 131 si giunge al bivio per Nuoro per proseguire, dopo lo svincolo, per circa 4 km fino ad arrivare in città.
Il contesto ambientale
L'ospedale è situato in una zona verde dietro il colle Biscollai, scelta dopo che una commissione sanitaria aveva scartato Aritzo, Fonni e Macomer perché meno elevati di quota rispetto al capoluogo barbaricino e quindi ritenuti meno salubri rispetto alla destinazione originaria a tubercolosario.
Descrizione
Il progetto è all'architetto Ghino Venturi, già autore dell'ospedale "Costanzo Ciano" di Livorno (1929-31), anch'esso costruito con padiglioni autonomi.
Il sanatorio di Nuoro, progettato a partire dal 1930, ma finalmente inaugurato in parte solo nel 1939, si sviluppa infatti per padiglioni autonomi comprendenti i servizi generali nel livello più basso dell'area destinato ad amministrazione, direzione ed ambulatori, i due blocchi per degenti differenziati per sesso, immersi nel verde, e, infine, la chiesa.
È evidente la rinuncia agli aspetti decorativi in favore di linee essenziali e funzionali. A tale proposito sono decisamente interessanti i padiglioni per gli ammalati, formati da corpi a pianta semipoligonale riuniti in linea tramite balconi tondeggianti, che hanno lo scopo di garantire il massimo di aerazione e di sole, particolarmente importanti nella terapia degli ammalati di tubercolosi, allora particolarmente diffusa.
La chiesa, consacrata nel 1938, ha un curioso, altissimo pronao dorico sormontato da un timpano spezzato e oculi per l'illuminazione.