Dalla "Carlo Felice" si imbocca la SS 197 che attraversa i paesi di Villamar e Las Plassas e conduce a Barumini. Lungo la statale che taglia il borgo si giunge a un piazzaletto alberato su cui prospetta, oltre alla parrocchiale dell'Immacolata, anche la casa Zapata.
Contesto ambientale
Barumini è al centro della cosiddetta regione delle "giare", termine con cui sono comunemente chiamati gli squadrati altopiani basaltici dal profilo perfettamente orizzontale e coi fianchi scarpati. Prodotte da fenomeni vulcanici durante l'Oligocene, le giare costituiscono una formazione geologica caratteristica della zona N/E della Marmilla.
Descrizione
La nobile famiglia Zapata, in persona del marchese don Azor Zapata, "alcalde" di Cagliari dal 1529, acquisì il feudo di Barumini, Las Plassas e Villanovaforru intorno alla metà del XVI secolo per volontà di Carlo V. Casa Zapata, la cui costruzione venne avviata tra fine Cinquecento e gli inizi del Seicento, è degna di nota per il fatto che costituisce uno dei più precoci e rari esempi di architettura civile ispanica ispirata a stilemi rinascimentali in ambito sardo. La parte più significativa della dimora è costituita dal prospetto, scandito in due livelli dai partiti architettonici delle aperture ispirate a forme classicistiche. Il portale, in pietra vulcanica verdastra, ha stipiti modanati, lisce colonne aggettanti per tre quarti con basamento a duplice toro, capitello a canestro con stilizzazioni fitomorfe, lisce piattabande e timpano triangolare che contiene lo stemma araldico della famiglia. Un partito analogo caratterizza le finestre, poggianti su mensole modanate impostate su peducci arrotondati. I committenti si erano già orientati verso lo stesso gusto decorativo nel palazzo fatto edificare a Cagliari in via dei Genovesi ma le aperture della dimora rurale appaiono più massicce e più prossime al modulo quadrato rinascimentale. La loro disposizione sul piano di facciata, piuttosto disordinata e insensibile ai valori di simmetria, tradisce un'assimilazione superficiale delle istanze formali legate al Rinascimento, confermata anche dalla durezza e approssimazione dell'intaglio della pietra legato ancora a schemi arcaizzanti.