Arrivando da Cagliari, al km 56 della SS 130 si svolta a d. e si percorre il lungo viale alberato che conduce al centro urbano di Iglesias. Si prosegue fino alla piazza Municipio, si imbocca la via G. Pullo, quindi la via della Zecca e si arriva fino alla piazza Manzoni, su cui prospetta la chiesa.
Il contesto ambientale
L'edificio si trova all'interno del centro storico, a ridosso della cinta muraria aragonese in prossimità dell'antica porta denominata "porta nuova".
Descrizione
La facciata della Madonna delle Grazie qualifica in senso estetico uno degli angoli più suggestivi del centro storico di Iglesias.
Non si può precisare la data di edificazione della chiesa, in quanto non esistono testimonianze sull'impianto gotico, ascrivibile alla fine del XIII secolo. All'epoca venne intitolata a San Saturno, poi alla Madonna delle Grazie.
In pietra sedimentaria, l'edificio era a navata unica con abside, ma oggi dell'impianto originario sopravvive solo la facciata, mancante del terminale.
La chiesa ha pianta mononavata divisa in sei campate delimitate da archi diaframma a sesto acuto, a sostegno della copertura in legno con travi a vista. Alcune cappelle sono state ricavate nelle spesse murature perimetrali, mentre solo l'ultima a sinistra, prima del presbiterio, è dotata di altare marmoreo ed è praticabile. Il presbiterio, rialzato rispetto all'aula, ha un tamburo ottagonale con quattro finestre e cornice dentellata, che funge da elemento di raccordo con la cupola rinascimentale.
Si segnala la particolare decorazione della ghiera dell'arcata che introduce al presbiterio, il cui sesto è leggermente ribassato. Una serie di cassettoni ospita motivi decorativi di tipo vegetale e marino, per lo più rosette e conchiglie, di tipo rinascimentale.
La facciata è divisa in due ordini da una teoria di archetti dalla ghiera semicircolare semplice, poggianti su peducci con motivi ornamentali vari, tra i quali si osserva la prevalenza del soggetto vegetale.
L'ordine inferiore è suddiviso in tre specchi da lesene semiesagonali; nello specchio centrale il portale è sormontato da un architrave decorato a motivi vegetali che poggia su due capitelli ugualmente decorati. L'arco di scarico è a tutto sesto e al suo interno ospita una lapide datata 1620. Le estremità del sopracciglio poggiano su due mensole scolpite.
Del secondo ordine rimane ormai la sola monofora ad arco acuto e ghiera molto elaborata, la cui parte interna terminale è trilobata.
La sommità della facciata è piana e ospita un campanile a vela di epoca rinascimentale affiancato da volute a dorso di delfino.
Storia degli studi
La chiesa è è stata oggetto di attenzione da parte degli studiosi soprattutto nel XX secolo. Dionigi Scano, Roberto Coroneo e Gianni Murtas hanno fornito importanti contributi sull'inquadramento delle sue vicende costruttive nel contesto storico, artistico e culturale di appartenenza. Giovanni Zedda e Filippo Pili si sono interessati anche dell'aspetto devozionale.
Bibliografia
V. Angius, voce "Iglesias", in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna[/i], VIII, Torino, G. Maspero, 1841, p. 442;
D. Scano, [i]Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo[/i], Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, pp. 243-244;
R. Delogu, [i]L'architettura del Medioevo in Sardegna[/i], Roma, La Libreria dello Stato, 1953, p. 219;
G. Zedda-F. Pili, [i]Il Santuario della Madonna delle Grazie in Iglesias[/i], Sanluri, Concu, 1985;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 157 [1];
[i]Quaderni del Santuario, Nostra Signora delle Grazie[/i], 1, 1997;
[i]Diocesi di Iglesias[/i], a cura di G. Murtas, collana "Chiese e arte sacra in Sardegna", Sestu, Zonza, 1999, pp. 117-125;
R. Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, p. 105.