Si lascia la SS 131 all'altezza di Macomer e si imbocca la 129 percorrendola per circa 15 km. Si gira quindi a s. per imboccare la 128 bis. Dopo alcuni km si raggiunge Anela. Appena superato l'abitato, in direzione di Bultei, si trova la chiesa di Santa Maria, nota come Nostra Signora di Mesumundu o Madonna delle Rose.
Contesto ambientale
L'abitato di Anela si trova in zona montuosa, a 450 m slm. Il suo territorio è lambito dal fiume Tirso e da una serie di corsi d'acqua di minore portata, che rendono il terreno particolarmente fertile. La chiesa è isolata in un sito campestre.
Descrizione
La chiesa di Santa Maria di Anela rientra nel panorama dell'architettura romanica "minore", tuttavia non priva di interesse per via dell'organico inserimento nel paesaggio. Così come la chiesa di San Saturnino di Usolvisi in agro di Bultei, fu donata ai monaci camaldolesi dal vescovo di Castra nel 1163. La chiesa, mononavata, è realizzata in conci ben squadrati di pietra sedimentaria chiara. La facciata fu ricostruita in seguito, mentre i fianchi e l'abside sono riconducibili alla fabbrica romanica. Nei fianchi si aprono tre monofore con strombo liscio, leggermente archiacute; una si apre nell'abside orientata a N/E. Nel fianco d. si apre un portale architravato sormontato da arco di scarico a sesto rialzato e modanato.
Storia degli studi
Per il paese e la chiesa di Anela si vedano la voce "Sassari" di Vittorio Angius, compresa nel "Dizionario" di Goffredo Casalis (1849), e il lavoro di Giovanni Ortu (1970). Sulla diocesi di Castro, cui Anela apparteneva, si consulti il volume di Francesco Amadu (1984). Del 1990 è il lavoro di Ginevra Zanetti, che inquadra la chiesa di Santa Maria fra gli edifici sardi appartenuti all'ordine camaldolese, mentre del 1993 è la scheda sintetica nel volume di Roberto Coroneo sull'architettura romanica, che colloca il monumento nella seconda metà del XII secolo.
Bibliografia
V. Angius, ''Sassari'', in G. Casalis [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna[/i], XVIII, Torino, G. Maspero, 1849, p. 324, n. 5;
G. Ortu, [i]Anela: ambiente, uomini, fatti[/i], Ozieri, Voce del Logudoro, 1970, pp. 29-35;
G. Zanetti, [i]I Camaldolesi in Sardegna[/i], Cagliari, Fossataro, 1974, pp. 125-129;F. Amadu, [i]La diocesi medioevale di Castro[/i], Ozieri, Il Torchietto, 1984, pp. 19-24;
T. Oppes, [i]Il Goceano[/i], Cagliari, Edisar, 1990;
R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 48; [1]R. Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, pp. 62-63.