Si percorre la SP 143 che da Perfugas passa per Bulzi e arriva a Sedini. Imboccando una strada campestre si giunge dopo pochi chilometri alla chiesa di San Pancrazio.
Il contesto ambientale
La chiesa di San Pancrazio si trova in località Nursi, isolata su un'altura nelle campagne di Sedini, visibile dai tornanti della strada provinciale.
Descrizione
La chiesa di San Pancrazio fu ricavata nell'unico ambiente superstite di un monastero del XII secolo, che è l'unico rimasto in piedi nel panorama dell'architettura romanica della Sardegna.
Il monastero si strutturava attorno a un cortile quadrato. Nell'edificio superstite a E sono evidenti i conci di ammorsatura dei fabbricati che formavano i bracci N e S. L'ambiente sopravvissuto è voltato a botte ogivale, con una serie di fori che segnano il livello di un perduto solaio ligneo.
Le murature sono in tecnica bicroma, che alterna filari di cantoni in calcare ad altri in pietra vulcanica. In diversi conci bassi del paramento murario esterno è incisa la sagoma di una scarpa da pellegrino.
Storia degli studi
Vittorio Angius la cita alla voce ''Sedini''. La prima trattazione in chiave storico-artistica si deve a Roberto Coroneo (1993).
Bibliografia
V. Angius, voce ''Sedini'', in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna[/i], XV, Torino, G. Maspero, 1849, p. 774;
''Repertorio'', a cura di S. Pirisinu, in [i]Le chiese nel verde. Architetture religiose rurali nella provincia di Sassari[/i], Sassari, Amministrazione provinciale di Sassari, 1989, p. 183;
R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana ''Storia dell'arte in Sardegna'', Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 36 [1];
R. Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, p. 32.