Si lascia il quartiere cagliaritano di Castello varcando Porta Cristina e si percorre viale Buon Cammino per circa 500 m. Prima dell'inizio del viale alberato si imbocca la seconda via che si trova sulla d. e dopo pochi m si giunge alla chiesa di San Lorenzo.
Il contesto ambientale
La chiesa si trova nella sommità del colle di Buon Cammino, a ridosso dell'omonimo Carcere. In origine venne intitolata a San Pancrazio, poi in età spagnola a San Lorenzo o alla Madonna del Buoncammino, in quanto vi si fermavano i viaggiatori per una preghiera propiziatrice, prima di intraprendere il lungo viaggio all'interno dell'isola.
Descrizione
La chiesa di San Lorenzo rappresenta uno dei monumenti meno conosciuti dell'architettura medievale a Cagliari, ma non per questo privi d'interesse e della suggestione che in questo caso può venire soprattutto dall'interno, raccolto e pervaso da una luce discreta e diffusa.
Mancano notizie documentarie sull'impianto, ma la tipologia edilizia consente di ipotizzarne la datazione al primo quarto del XII secolo. La pianta è a due navate divise da robuste arcate su tozze colonne. Le navate sono voltate a botte e rinforzate da sottarchi. I paramenti murari sono in conci di calcare di media pezzatura.
Nel XVIII secolo la facciata originale fu distrutta per edificare un atrio; si aprirono cappelle laterali e si eliminarono le absidi. Dell'antica facciata sopravvivono i conci d'imposta del campanile e una serie di cantoni destinati ad ospitare bacini ceramici. Si contano 48 alloggi ma si conservano soltanto due bacini ceramici. Pur frammentari, permettono d'esser riconosciuti uno come produzione maghrebino-islamica, l'altro come protomaiolica dell'Italia meridionale.
Vedi la pianta e le sezioni del monumento [1]
Storia degli studi
La chiesa è citata da Vittorio Angius (1836) e nella "Guida" del canonico Giovanni Spano (1861). I primi studi storico-artistici sono di Raffaello Delogu (1953) e di Bruno Virdis (1962). Dopo la scheda di Renata Serra (1989), Maria Francesca Porcella (1990) studia i bacini ceramici. Il contributo più recente è di Roberto Coroneo (1993).
Bibliografia
V. Angius, voce "Cagliari", in G. Casalis,[i] Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il re di Sardegna[/i], III, Torino, G. Maspero, 1836, p. 209;
G. Spano, [i]Guida della città e dintorni di Cagliari[/i], Cagliari, Tipografia A. Timon, 1861, pp. 356-359;
R. Delogu, [i]L'architettura del Medioevo in Sardegna[/i], Roma, La Libreria dello Stato, 1953, pp. 53-59;
B. Virdis, "Rilievi di tre chiese sarde", in [i]Palladio[/i], XII, 1962, pp. 86-89;
C. Maltese-R. Serra, "Episodi di una civiltà anticlassica", in [i]Sardegna[/i], Venezia [1969], ripubblicato in [i]Arte in Sardegna[/i], Milano, Electa, 1986, p. 211;
M. Botteri, [i]Guida alle chiese medievali in Sardegna[/i], Sassari, Chiarella, 1978, pp. 32-33;
A. Piseddu, "Il tempio sul colle", in [i]Almanacco di Cagliari 80[/i], Cagliari, 1979, senza pagine;
R. Serra, [i]La Sardegna[/i], collana "Italia romanica", Milano, Jaca Book, 1989, pp. 338-339;
M.F. Porcella, "Bacini ceramici della chiesa di San Lorenzo a Cagliari e rilettura storico-architettonica dell'edificio", in [i]Cagliari. Omaggio ad una città[/i], Oristano, S'Alvure, 1990, pp. 43-54;
R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 68 [2];
Roberto Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, p. 92.