Da Arzachena si prende la SS 427 per Sant'Antonio di Gallura-Calangianus, da percorrere per circa km 3; si svolta a d. in direzione di Luogosanto e si percorrono circa km 1,8. Si svolta quindi a s. per Capichera e, dopo poche centinaia di metri, lasciata la macchina, si imbocca un sentiero a d. che porta, dopo un breve tratto, davanti alla tomba.
Il contesto ambientale
La tomba di giganti di Coddu Vecchiu o Capichera è situata nell'entroterra gallurese, a circa 10 km dal golfo di Arzachena; sorge su un terreno inclinato, alle falde di un'area collinare coltivata a vigneti.
Descrizione
Coddu Vecchiu è uno dei monumenti più suggestivi della Sardegna nuragica.
Costruita col granito locale, orientata lungo l'asse E-O, con l'ingresso a E, è il prodotto della ristrutturazione di una più antica tomba a galleria (o "allée couverte").
La sepoltura a galleria (lungh. m 10,50; largh. m 3,50-4,00) comprende un corridoio funerario rettangolare (lungh. m 9,00; largh. m 1,05/1,10) con paramento interno costruito con lastroni di base infissi a coltello sui quali poggiano blocchi disposti a filari in leggero aggetto. La copertura del vano è realizzata con lastre disposte a piattabanda, mentre il pavimento lastricato, in parte distrutto da scavi clandestini, segue la naturale pendenza del terreno.
Il paramento esterno è costituito da filari di pietre di medie dimensioni, con faccia a vista sbozzata, sovrapposte a scarpa.
A questa sepoltura venne aggiunta in un secondo momento, attraverso un piccolo corridoio di raccordo costituito da due lastroni infissi a coltello, l'esedra semicircolare delimitata da ortostati. Le lastre, ad altezza digradante verso i lati, sono sorrette posteriormente da una struttura muraria che, con andamento arcuato, collega l'emiciclo al corpo tombale. Al centro dell'esedra si erge la stele centinata (alt. complessiva m 4,04; largh. m 1,90), la più grande del genere finora rinvenuta in Sardegna. È costituita da due elementi sovrapposti - il riquadro inferiore e la lunetta superiore - entrambi ornati da una cornice a rilievo piatto. Nella parte inferiore si apre il portello arcuato (alt. m 0,67; largh. m 0,45) con cornice a rincasso.
Il monumento era in origine ricoperto da un tumulo prevalentemente costituito da pietre medio-piccole.
I materiali restituiti dallo scavo (tegami, ciotole carenate, vasi a collo rientrante, spiane con decorazione impressa ed altro) consentono di datare la prima fase della tomba alla cultura di Bonnanaro (Bronzo antico, 1800-1600 a.C.) e la sua ristrutturazione al Bronzo medio (1600-1300 a.C.).
Vicino alla tomba sono situati due nuraghi: uno ad O-SO, presso Punta di La Ettica, l'altro, ad E-SE, il più noto nuraghe La Prisciona.