La chiesa di Santa Lucia si trova nel quartiere storico di Castello, in via Martini, tra la piazza Costituzione e la piazza Palazzo.
Il contesto ambientale
La chiesa è nel quartiere che fu il fulcro del potere politico e religioso a Cagliari tra il XIII e il XIX secolo.
Descrizione
L'edificazione della chiesa di Santa Lucia risale probabilmente al 1536 quando il viceré di Sardegna la donò, con l'adiacente monastero, a un gruppo di monache clarisse inviate a Cagliari da Barcellona da papa Paolo III.
La chiesa è priva di una vera facciata e si confonde con le costruzioni adiacenti. L'interno, molto rimaneggiato, presenta tuttavia le caratteristiche del gotico-catalano nella sua declinazione sarda.
La chiesa ha un'unica navata, divisa in due campate voltate a crociera costolonata con gemma pendula al centro. Il presbiterio, leggermente più stretto dell'aula, è coperto da una volta stellare con nervature ogivali e gemme pendule, ed è raccordato all'aula tramite un arco a sesto acuto che scarica su capitelli di foggia gotico-catalana.
Sul lato d., nella seconda campata, si aprono due cappelle rettangolari, la seconda delle quali è coperta da una volta formata da una crociera quadrata con gemma pendula e da una mezza crociera la cui gemma si incastra nell'arco di collegamento all'aula. La soluzione delle mezze crociere ogivali costolonate con gemma incastrata nell'arco o nella parete si trova in altre due costruzioni realizzate sempre in Castello nella prima metà del XVI secolo: la chiesa della Speranza e la sagrestia dei Beneficiati in duomo.
La prima cappella a d., di dimensioni uguali alla seconda, presenta invece una copertura di foggia rinascimentale con volta a botte lunettata che fu probabilmente eseguita tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Le cappelle del lato s. sono ricavate dai vani di comunicazione con l'adiacente monastero; l'ingresso della prima è inquadrato da un portale di foggia rinascimentale che si ritiene coevo alla prima cappella del lato d.
Vedi la pianta e le sezioni del monumento [1]
Storia degli studi
Studiata in precedenza da Renata Serra, la chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Francesca Segni Pulvirenti e Aldo Sari sull'architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale (1994).
Bibliografia
G. Spano, [i]Guida della città e dintorni di Cagliari[/i], Cagliari, Timon, 1861;
M. Freddi, "La chiesetta cagliaritana di Santa Lucia in Castello", in [i]Studi Sardi[/i], XVI, 1960;
R. Serra, "Le parrocchiali di Assemini, Sestu e Settimo S. Pietro. Note per una storia dell'architettura tardogotica in Sardegna", in [i]Atti del XIII congresso di Storia dell'architettura. Sardegna[/i], Roma, 1966;
R. Serra, "L'architettura sardo-catalana", in [i]I Catalani in Sardegna[/i], a cura di J. Carbonell-F.Manconi, Cinisello Balsamo, Silvana, 1984;
A. Sari, "L'architettura del Cinquecento", in [i]La società sarda in età spagnola[/i], a cura di F.Manconi, I, Quart, Consiglio Regionale della Sardegna, 1992;
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, [i]Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 36 [2];
[i]Arcidiocesi di Cagliari[/i], collana "Chiese e Arte sacra in Sardegna", Cagliari, Zonza, 1999;
S. Murgia, [i]Muravera e le sue chiese nei documenti d'archivio[/i], Dolianova, Grafica del Parteolla, 2005.