Il toponimo Marsima, documentato dal 1357-59, deriverebbe dall'ubicazione dell'abitato lungo la "via maxima" attiva in età romana fra Tharros e Forum Traiani (odierna Fordongianus). L'origine altomedievale della chiesa è indiziata, oltre che da alcune sue caratteristiche architettoniche, dall'antica dedica a San Nicola, vescovo di Mira. L'oratorio delle Anime a Massama è un piccolo edificio cruciforme, interessante come esempio di monumento minore della vicenda architettonica della Sardegna medievale. Il suo impianto potrebbe risalire all'epoca altomedievale, mentre gli interventi successivi sono di epoca romanica (prima metà XIII secolo). L'edificio, in calcare e pietra vulcanica, ha pianta cruciforme. Il braccio E è sostituito da un'ampia abside, caratterizzata dal profilo a "ferro di cavallo" sia in pianta, sia in alzato. All'incrocio dei bracci si innalza un tiburio ottagonale che cela quasi totalmente la cupola. La facciata a spioventi presenta un paramento liscio privo di finestre o parti aggettanti; l'unica interruzione nella muratura in conci di arenaria e basalto di media pezzatura è rappresentata dal portale d'accesso, caratterizzato da estrema semplicità. Poco sopra il portale si può notare un filare di conci in arenaria in cui sono state scavate le sedi per i bacini ceramici. Un bacino ceramico andato disperso era nel quinto cantone, al di sopra della fila di quattro in asse con il portale e il sovrastante campanile del tipo a vela. Nonostante l'intonaco è facile notare come il campanile non sia dello stesso materiale della facciata, bensì in mattoni cotti, fatto che induce a ritenere si tratti di aggiunta.
Si lascia la SS 131 all'innesto della SP 9, per svoltare a sinistra in direzione di Massama; in alternativa si prosegue sulla SS 131 e si infila il cavalcavia per la SS 292, sempre in direzione di Massama. L'oratorio delle Anime si trova nell'abitato, adiacente alla parrocchiale.