Si lascia la SS 130 al km 56 per giungere al centro urbano di Iglesias. Si prosegue fino alla piazza Municipio, si imboccano la via Satta e la via Don Minzoni, fino ad uno slargo dove si erge la chiesa.
Il contesto ambientale
L'edificio sorge a S/O, all'interno del perimetro del centro storico medievale, a breve distanza dalla cattedrale.
Descrizione
San Francesco di Iglesias rappresenta una delle architetture gotico-catalane più intatte, affascinanti e significative della Sardegna.
Il periodo di costruzione non è noto per via documentaria. J.R. Webster ha sostenuto di recente che i Francescani siano arrivati ad Iglesias già dal 1230 e che fu Giacomo II d'Aragona ad autorizzare la rifondazione della struttura da parte dei Francescani catalani dopo il 1324. L'attuale edificio risale al XVI secolo. I successivi ampliamenti e interventi hanno mantenuto le forme proprie dello stile gotico-catalano.
La chiesa, in pietra sedimentaria e vulcanica, ha pianta a navata unica scandita da campate mediante archi diaframma a sesto acuto impostati su pilastri, che sostengono la copertura lignea a vista. Il presbiterio a pianta quadrata è rialzato e coperto da una volta stellare conclusa da una gemma pendula, impostata su peducci decorati.
L'arco presbiteriale ha la stessa struttura degli archi di accesso alle cappelle laterali, con qualche variazione: le dimensioni e l'ampiezza della soglia e la ghiera dell'arco in conci chiari e scuri alternati. Sette cappelle rialzate si aprono su ogni lato e presentano volte a crociera costolonate con gemme pendule variamente decorate, così come i capitelli di stipite degli archi d'ingresso e i peducci di imposta delle volte. Dalla prima cappella a d. si può raggiungere una cantoria in muratura.
La facciata è completamente liscia, se si esclude la presenza di due oculi e di un rosone in asse con il portale. Quest'ultimo è costituito da stipiti a fascio di colonnine e architrave monolitico su mensole decorate. Sull'architrave poggia l'arco di scarico sopraccigliato e modanato a fasci che richiamano il motivo degli stipiti.
All'interno della chiesa merita una menzione, fra gli altri elementi di arredo liturgico, il Retablo di San Francesco, polittico del 1560 circa, dipinto a tempera su tavola nelle botteghe cagliaritane di Stampace.
Vedi la pianta e le sezioni del monumento [1]
Storia degli studi
Gli studi sulla chiesa si intensificano nel XX secolo. Dionigi Scano, Carlo Aru, Costantino M. Devilla, Corrado Maltese, Renata Serra, Aldo Sari e Francesca Segni Pulvirenti ne hanno descritto le vicende architettoniche e artistiche inquadrandole nella storia della città.
Bibliografia
D. Scano, [i]Storia dell'arte in Sardegna dal XI al XIV secolo[/i], Cagliari-Sassari, Montorsi, 1907, p. 421;
C. Aru, "La chiesa di San Francesco d'Iglesias", in [i]Fontana Viva[/i], III, fasc. 1, gennaio 1928, pp. 8-11;
C. Maltese, [i]Arte in Sardegna dal V al XVIII[/i], Roma, De Luca, 1962, p. 20;
R. Serra, "L'architettura sardo-catalana", in [i]I Catalani in Sardegna[/i], a cura di J. Carbonell-F. Manconi, Cinisello Balsamo, Silvana, 1984, p. 141;
M. Tangheroni, [i]La città dell'argento[/i], Napoli, Liguori, 1985, pp. 123-154;
A. Sari, "Architettura francescana, Contributo alla Storia dell'arte in Sardegna", in [i]Archivio Storico Sardo di Sassari[/i], XII, 1986, pp. 262-264;
J.R. Webster, "The early catalan mendicants in Sardinia", in [i]Biblioteca Francescana Sarda[/i], II, 1-2, 1988, pp. 11-12;
F. Segni Pulvirenti-A. Sari, Architettura tardogotica e d'influsso rinascimentale, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1994, sch. 34. [2]