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Ilbono

Ilbono

Ilbono, area archeologica di Scerì

Tra Lanusei e Tortolì, ai piedi del Gennargentu, circondato da un paesaggio riccamente coltivato a vigneti ed uliveti, si stende l'abitato di Ilbono, il cui nome ha origine probabilmente preromana. Il centro urbano sorge intorno alla piazza principale, chiamata Funtana de Idda, verso cui confluiscono tutte le vie principali del paese. Il territorio conserva tracce della presenza dell'uomo fin dall'epoca neolitica (sepolture in domus de janas di Scerì). Durante l'età medievale fece parte prima del Regno di Calari e dal 1258 del Regno di Gallura. Dopo un breve periodo come possedimento oltremarino del Comune di Pisa (1288-1324), entrò a far parte del Regno catalano-aragonese. 
 
Al centro del paese sorge la chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista, costruita nel XVII su un precedente edificio probabilmente romanico, mentre la chiesa di San Cristoforo, da cui si gode una visuale panoramica su tutto il paese, fu eretta tra il XVII e il XVIII secolo. Di interesse sono, però, anche le due chiese campestri intitolate a San Rocco e San Pietro. Nelle campagne di Ilbono si trova un'interessante area archeologica suggestivamente integrata con l'ambiente naturale, su un torrione granitico parzialmente circondato dal fiume Tèscere. A Scerì sorge un nuraghe complesso in blocchi di granito, circondato da un villaggio. Non lontano, entro due mastodontici massi erratici di granito, vennero scavate due domus de janas di tipo monocellulare.

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