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Chiesa di San Donato

Chiesa di San Donato

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Da corso Vittorio Emanuele II si gira in via San Donato, nel cui incrocio con via Lamarmora sorge la chiesa.

Il contesto ambientale
L'edificio è all'interno delle mura storiche della città.

Descrizione
L'impianto della chiesa di San Donato risale all'ultimo quarto del XIII secolo. Il più antico documento che la riguardi, in cui si dà notizia del suo status di chiesa parrocchiale, risale al 1278. Edificata in forme gotiche di matrice italiana, conservò l'aspetto originario - nonostante i numerosi rimaneggiamenti nel corso dei secoli - sino alla fine del Seicento, quando alcuni lavori di ampliamento ne comportarono una quasi integrale ricostruzione.
Dell'impianto medievale, che aveva pianta longitudinale e navata unica con abside quadrangolare voltata a crociera, sopravvivono parte del lato s. della facciata, col portale a sesto acuto sormontato da un oculo accecato, e il fianco N, con portale architravato, due monofore ogivali a doppio strombo e una teoria di archetti pensili acuti e trilobati.
Il nuovo edificio, la cui fabbrica fu diretta dall'albanil Pedro Falqui, capomastro attivo a Sassari in fabbriche civili e religiose dal 1676, risponde ai canoni classicistici seicenteschi di eredità herreriana, adottati anche in altre chiese della città.
La facciata, in conci calcarei a vista e priva di ornamenti, è delimitata da due lesene angolari sormontate da acroteri troncoconici; al centro, leggermente spostato verso s., è il portale quadrangolare contornato con architrave cui si affianca quello gotico; al di sopra, ma al centro, si apre una finestra quadrangolare.
L'interno riprende e amplifica l'austerità della facciata. L'impianto è ad aula mononavata divisa in quattro ampie campate da paraste tuscaniche; sulla cornice modanata, che prosegue anche nella cappella absidale e poggiante sulle paraste, si imposta la volta a botte scandita da tre arconi trasversi e dalle lunette entro le quali si collocano le finestre quadrangolari contornate.
La cappella absidale a pianta quadrata, più stretta e bassa della navata, si raccorda all'aula tramite un arco trionfale a tutto sesto particolarmente alto; l'ambiente è illuminato da una finestra reniforme che si apre sulla parete di fondo. Le cappelle laterali, quattro su ciascun lato e poco profonde, hanno archi di accesso a tutto tondo.

Storia degli studi
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di Roberto Coroneo sull'architettura romanica (1993).

Bibliografia
[i]La chiesa di S. Donato nella città di Sassari[/i], a cura di G. Perantoni Satta, Sassari, 1961;
V. Mossa, [i]Architetture sassaresi[/i], Sassari, Gallizzi, 1965;
R. Coroneo, Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300, collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 151;
M. Porcu Gaias, [i]Sassari. Storia architettonica e urbanistica dalle origini al '600[/i], Nuoro, Ilisso, 1996;
A. Sari, [i]La chiesa nell'Arcidiocesi di Sassari[/i], collana "Chiese e arte sacra in Sardegna", Sestu, 2003;
R. Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, p. 26.

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