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Chiesa di San Giuseppe

Chiesa di San Giuseppe

Sassari, chiesa di San Giuseppe

Sassari è la seconda città della Sardegna. La chiesa di San Giuseppe si trova all'angolo del corso regina Margherita.

Il contesto ambientale
Il quartiere dove sorge la chiesa venne organizzato con il Piano del 1907 secondo lo schema urbanistico ottocentesco dell'isolato chiuso con l'edificazione sul bordo esterno dei lotti.

Descrizione
Tra il 1884 e il 1888 veniva realizzata a Sassari la chiesa di San Giuseppe, progettata dall'ingegnere capo del Comune Francesco Agnesa. L'area interessata era quella antistante la piazza d'Armi, dove continuavano a tenersi le esercitazioni d'artiglieria, equidistante dall'ospedale e dal carcere, e all'epoca estremamente periferica, tanto che, per circa un ventennio, la chiesa rimase avulsa dal contesto urbano, cui "dava le spalle", volgendo la facciata verso le zone in espansione destinate a nuovi servizi.
Facciata che, con notevole evidenza, si ispira al purismo architettonico di Gaetano Cima e, quasi smaccatamente, alla chiesa palladiana di San Giorgio a Venezia (1556), senza averne però l'assetto cupolato. I due ordini, maggiore e minore, che corrispondono rispettivamente alla navata centrale e alle due laterali, si sovrappongono in due sistemi a fronte di tempio, che segnano la struttura dello spazio interno, e si presentano quindi come una sezione prospettica dell'organismo tridimensionale che si sviluppa dietro longitudinalmente.
La facciata ha il corpo centrale scandito da quattro colonne di ordine gigante con capitelli corinzi, poggianti su alti dadi, mentre ai lati figurano due nicchie a tutto sesto, cui corrispondono, nei corpi laterali, due finestre della medesima foggia e dimensione. Nel registro mediano si apre al centro una finestra semicircolare tripartita e due finte finestre rettangolari. Le navate laterali sono contrassegnate da una teoria di finestrelle timpanate, mentre quella centrale, scandita da contrafforti, ha luci ad arco a tutto sesto.
La torre campanaria, posizionata in corrispondenza dell'abside, si ispira nel disegno a quella completata nel 1871 da Salvatore Calvia per la chiesa di Santa Caterina a Mores: a canna quadrata, cupolata, si sviluppa su tre diversi livelli, i primi due segnati da finte aperture, e l'ultimo, che ospita la cella campanaria, da monofore timpanate.
L'interno presenta un'ampia navata centrale, voltata a botte, terminante con un'abside semicircolare, e due laterali, sulle quali si aprono le cappelle, tra le quali si segnala la prima a s., che ospita l'altare realizzato da Antonio Usai, allievo dello scultore Giuseppe Sartorio. Nella chiesa si trova una statua lignea del santo, realizzata da quest'ultimo e risalente ad un periodo compreso tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.
Soltanto alla vigilia della prima guerra mondiale l'isolamento della chiesa di San Giuseppe si avviò a termine con la progressiva costruzione dell'Istituto tecnico, oggi Magistrale (1912-13), della scuola elementare di San Giuseppe (1932-36) e della casa della GIL (1935).

Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura otto-novecentesca (2001).

Bibliografia
F. Masala, [i]Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001 sch. 18.

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