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Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro

Galtellì, chiesa di San Pietro: particolare degli affreschi

Si giunge a Galtellì imboccando da Nuoro la SS 129 in direzione Orosei. All'uscita dal centro abitato si scorge sulla d. l'alto campanile della chiesa di San Pietro, vicino al cimitero.

Il contesto ambientale
Galtellì è ubicato sulle falde del Monte Tuttavista, in posizione tale da dominare una vallata che si apre verso il mare seguendo il corso del fiume Cedrino. Il complesso di San Pietro comprende il campanile e due chiese medievali (una delle quali incompiuta) e corrisponde all'antica cattedrale della diocesi di Galtellì, la cui sede è stata trasferita a Nuoro.

Descrizione
Nel sito della sede della diocesi medievale di Galtellì insistono tre edifici: il campanile, eretto probabilmente del tardo Cinquecento su una torre più antica; una grande cattedrale romanica, rimasta incompiuta e inglobata nella cinta muraria del cimitero; un'altra chiesa, più piccola e mononavata, di origini forse altomedievali, decorata agli inizi del XIII secolo con un ciclo di affreschi e in seguito ampliata a tre navate, con ricostruzione dell'abside e gravi danni ai dipinti, riemersi solo grazie al restauro recente.
Iniziata a costruire forse intorno al 1090, la grande chiesa romanica di San Pietro doveva fungere da cattedrale della diocesi di Galtellum. Probabilmente già esisteva la piccola chiesa, sempre dedicata a San Pietro, tuttavia inadatta a ospitare la cattedra vescovile. Nel 1138 la diocesi di Galtellì passò sotto il controllo dell'arcivescovado di Pisa e forse proprio questa dipendenza, oltre che la mancanza di fondi, portò alla sospensione del cantiere.
La cattedrale doveva presentarsi come un edificio imponente, in pietra sedimentaria locale, a croce "commissa". Furono eretti solo il fianco N dell'aula, il transetto e l'abside orientata, il tutto fino all'altezza della monofora con strombo liscio. Nelle murature esterne vennero collocate due tombe vescovili. Nell'area N è stata individuata una necropoli tardomedioevale.
A seguito dell'abbandono del cantiere, la grande cattedrale restò incompiuta e il vescovo continuò a risiedere nella chiesa preesistente, nobilitata da affreschi ascrivibili a pittori umbro-laziali dei primi decenni del XIII secolo. Il ciclo comprende nel fianco destro le storie del Vecchio Testamento, in quella sinistra le storie del Nuovo Testamento. Pochi lacerti dipinti si conservano nella controfacciata, mentre sono andati completamente perduti gli affreschi dell'abside.

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Storia degli studi
Per la descrizione del complesso è utile la monografia di Antonio Cambedda (1995), che però data la chiesa incompiuta al XIII secolo. Per una proposta di cronologia più alta, alla fine dell'XI-inizi del XII secolo, si rimanda alla scheda di Roberto Coroneo nel volume "Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300" (1993). Successivamente si è registrata la valorizzazione degli affreschi duecenteschi all'interno della chiesa di San Pietro, con contributi soprattutto di Renata Serra, fra i quali la scheda in "Sardegna preromanica e romanica" (2004).

Bibliografia
V. Angius, "Galtellì", in G. Casalis, [i]Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna[/i], VI, Torino, G. Maspero, 1840, pp. 199-207;
P.M. Marcello, [i]La diocesi di Galtellì[/i], Sassari, Stamperia Artistica, 1983, pp. 123-124;
R. Coroneo, [i]Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1993, sch. 15;
A. Cambedda, [i]L'architettura militare e religiosa a Galtellì dal Medioevo all'Ottocento[/i], Nuoro, Solinas, 1995, pp. 55-97;
R. Coroneo-R. Serra, [i]Sardegna preromanica e romanica[/i], collana "Patrimonio artistico italiano", Milano, Jaca Book, 2004, pp. 197-201;
R. Coroneo, [i]Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali[/i], Cagliari, AV, 2005, pp. 63-64.

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