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complesso dell'Arvu

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Da Nuoro si imbocca la SS 129 e si procede fino al bivio per la SP 38, che dovrà essere percorsa tutta fino all'incrocio con la SS 125, in direzione di Dorgali. Si arriva al paese e si prende la SS 125 "Orientale Sarda" fino al bivio per Cala Gonone. Si prosegue in quella direzione e poco prima del centro abitato, all'altezza di un distributore di carburante, si svolta a s., risalendo la collina dove sorge un quartiere moderno; alla fine della strada si svolta a d. e si prosegue per un breve tratto sino ad incontrare, a s., un sentiero in salita con cartello turistico che segnala il villaggio nuragico. Si lascia l'auto e si prosegue a piedi lungo il sentiero sino quasi a raggiungerne la fine: i resti delle capanne del villaggio si trovano a d. tra la fitta macchia mediterranea.

Il contesto ambientale
Il villaggio è localizzato alle pendici S/E del Monte Bardia, non lontano dalla costa, al centro del golfo di Orosei, nella Sardegna orientale.

Descrizione
L'abitato nuragico comprende un centinaio di capanne circolari distribuite senza un ordine apparente a distanza regolare l'una dall'altra.
È costruito con filari regolari di blocchi di calcare; i rari blocchi di trachite provengono probabilmente dal vicino Monte Imberi.
Le capanne, circolari (diametro m 6/7), sono per la maggior parte allo stato attuale ricoperte dai crolli e invase dalla fitta macchia mediterranea.
I dati di scavo pubblicati dal Taramelli consentono - in attesa di altre informazioni - di risalire allo stato originario degli edifici. Tre delle capanne indagate (diametro m 3,20-3,80) presentano murature di notevole spessore (m 1,20) rincalzate con zeppe, in forte aggetto.
Si accedeva ai vani interni mediante un ingresso rivolto a S e strombato verso l'interno. Uno degli ambienti presentava lungo il perimetro murario un bancone sedile (profondità m 0,40) interrotto nel tratto opposto all'ingresso da un focolare delimitato da pietre. Analogo focolare poteva essere realizzato al centro del vano. Sulle pareti, inoltre, erano risparmiati stipetti e piccole nicchie.
Un edificio di maggiori dimensioni (diametro m 6,50) è stato interpretato dal Taramelli come "capanna delle riunioni": si tratta di una costruzione circolare con ampio ingresso strombato (larghezza m 1-1,50) che immette in un vano con doppio sedile e tre nicchie alle pareti. Un grande focolare circolare (diametro m 1,35) delimitato da lastre a coltello è realizzato in prossimità dell'ingresso.
Alcune capanne di pianta rettangolare (m 3 x 2,20) con ingresso sul lato breve e pareti realizzate con pietre di piccole dimensioni legate con malta di fango testimoniano la frequentazione dell'abitato ancora in epoca romana.

Area archeologica dell'Arvu

Storia degli scavi
Il sito è stato scavato dal Taramelli nel 1927.

Bibliografia
A. Taramelli, "Relazione dell'attività svolta dalla direzione del Museo e degli scavi di Dorgali nel trimestre Luglio-Settembre 1927", in [i]Bollettino d'Arte[/i], 1928, VII, 2, p. 476, figg. 10-15;
A. Taramelli, "Dorgali (NU). Esplorazioni archeologiche nel territorio del Comune", in [i]Notizie degli Scavi[/i], IX, 1933, p. 370, 378, figg. 23-32;
M.R. Manunza, "Nuraghe Arvu", in Dorgali. [i]Documenti archeologici[/i], Sassari, Chiarella, 1980, pp. 192-193;
M.R. Manunza, Dorgali. [i]Monumenti antichi (Cala Gonne)[/i], Oristano, S'Alvure, 1995, p. 157.

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