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Casa Guarino

Casa Guarino

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La casa Guarino è lungo il corso Vittorio Emanuele, animata via commerciale nel cuore della città, a uguale distanza dal Palazzo regio e dal Palazzo municipale.

Il contesto ambientale
Sassari, capoluogo di provincia, è la seconda città in Sardegna per numero di abitanti. Costruita su un tavolato calcareo, si inserisce al centro di un territorio intensamente abitato fin dall'età preistorica. La cosiddetta "casa di Re Enzo" è un'abitazione medievale nel Corso, una delle vie ancora oggi più importanti del centro storico. Denominata in passato anche "casa Defraia", prende il nome di "casa Guarino" dal nome degli attuali proprietari.

Descrizione
La casa Guarino rappresenta il più significativo esempio di edificio civile del XV secolo, sopravvissuto a Sassari. I restauri novecenteschi hanno modificato alcuni elementi, come gli intonaci, il paramento murario, la terminazione della facciata con archetti. Tuttavia nell'insieme la casa conserva il suo aspetto di abitazione quattrocentesca di tipo catalano.Venne costruita probabilmente per Serafino di Montanyans, mercante sassarese di origini valenzane, detentore di numerosi feudi e ricchezze per i suoi servigi alla Corona, nella persona del sovrano Alfonso V. Nella colonna centrale del portico d'ingresso si trova il suo stemma. Tre cornici marcapiano dividono la facciata in tre parti: in quella bassa si apre il doppio portale di ingresso, con archi ribassati che poggiano su una colonna centrale e su due semicolonne sormontate da capitelli scolpiti. Da qui si accede al portico, in origine voltato a crociera, ristrutturato e affrescato nel 1925.

Da notare i decori di colonne e capitelli, molto simili a quelli superstiti nella vicina casa Meloni, costruita intorno al 1432, e nell'antistante casa Farris. Il capitello della colonna centrale raffigura due uomini, presumibilmente Serafino padre e figlio, al cui nome farebbero riferimento anche gli angeli scolpiti al di sopra delle semicolonne. Nel secondo ordine della facciata si aprono tre bifore, archiacute e trilobate, racchiuse e raccordate da una cornice a bilancia. Tra una finestra e l'altra, motivi gigliati decorano il prospetto. Nell'ordine più alto si aprono due luci, con colonnine laterali sormontate da capitelli con decorazione fitomorfa. Lungo la via Santa Caterina si aprono una finestrella, ad arco inflesso esternamente e a tutto sesto all'interno, e un ingresso secondario al palazzo, con stipiti e architrave monolitico retto da mensole.

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