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Chiesa di San Sisto

Chiesa di San Sisto

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Sassari è la seconda città della Sardegna. La chiesa prospetta su via San Sisto.

Il contesto ambientale
La chiesa è una delle più antiche parrocchiali del centro storico cittadino.

Descrizione
La chiesa di San Sisto è citata nei documenti per la prima volta nel 1278, quando furono istituite le cinque parrocchie della città murata. Entro il 1848 fu integralmente ricostruita in forme neoclassiche dall’architetto Angelo Maria Piretto.
Presenta una facciata semplice, caratterizzata da un timpano superiore sorretto da due lesene per parte. Centralmente il portale sopraelevato su scalinata immette nell'interno a navata unica, coperta da una volta a botte, con tre cappelle per parte. L'arredo interno delle cappelle è quasi sempre di età moderna e quindi posteriore alla costruzione della chiesa, ad eccezione dell'altare maggiore coevo all’impianto e del neoclassico altare della seconda cappella di s. In stile neoclassico è anche il pulpito collocato nell'aula sul lato d., presso il quale si trova la settecentesca statua di San Sisto.
Il pittore sassarese Costantino Spada realizzò intorno al 1950 gli affreschi del catino absidale e quelli al di sopra dell'arco trionfale, raffiguranti l'Ultima Cena, l'Apoteosi della Vergine Immacolata ed il Martirio di San Sisto. Tra i personaggi raffigurati si osserva un ritratto dello stesso autore, oltre a quelli dell'allora arcivescovo di Sassari Arcangelo Mazzotti e del parroco, committente degli affreschi. Dello stesso autore sono due tele raffiguranti una Crocifissione ed un Battesimo del Cristo.
Di notevole interesse il Crocifisso ligneo policromo, a grandezza naturale, ascritto a età medievale, che verrà esposto nella pinacoteca cittadina, prossimamente aperta al pubblico nei locali dell'ex Convitto Canopoleno in piazza Santa Caterina.

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