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menhir Su Para e Sa Mongia

menhir Su Para e Sa Mongia

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Partendo dalla SS 130 in prossimità di Iglesias, si percorre la strada in direzione di Carbonia. Si attraversa la SP 126, si oltrepassano Carbonia e San Giovanni Suergiu e si prosegue fino all'Isola di Sant'Antioco, collegata alla terra ferma da un ponte. I menhir si trovano lungo questo ponte, a breve distanza dalla strada.

Il contesto ambientale
I menhir di Su Para e Sa Mongia (il frate e la monaca, in lingua sarda), si trovano in un'area pianeggiante, presso lo stagno di Santa Caterina, sull'istmo che collega da tempi recenti la terraferma sulcitana con l'isola di Sant'Antioco, nella Sardegna sud-occidentale.

Descrizione
I monoliti sono in trachite, sono alti rispettivamente m 3 e m 2, e presentano un corpo prismatico. Si dispongono a m 6 di distanza reciproca lungo l'asse nord-sud. Sa Mongia (ossia la monaca o pietra "femminile") presenta - sulla faccia esposta a est - numerose coppelle simboliche (m 0,30 di diametro). Di queste coppelle un gruppo di sei si dispone nella metà inferiore del lato sinistro, altre quattro nella metà superiore del margine destro. Le facce esposte a sud e ad est mostrano invece una sola coppella.
I due menhir hanno ispirato misteriose leggende popolari collegate con l'impietrimento di esseri reali o fantastici.
Si datano presumibilmente al neolitico finale (cultura di San Michele, 3200-2800 a.C.).

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