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miniera di Sedda Moddizzis

miniera di Sedda Moddizzis

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La miniera di Sedda Moddizzis si può raggiungere attraverso la deviazione dalla SS 126 sia da Gonnesa sia da Iglesias.

Il contesto ambientale
La miniera comprende diversi corpi di fabbrica, inseriti in un'area di grande interesse ambientale.

Descrizione
Concessa nel 1870 all'ingegnere Giorgio Asproni, la miniera fu poi acquisita dalla Società Monteponi che la dismise nel 1963.
L'insediamento prende il nome di villaggio Asproni e raggruppa diversi edifici interessanti: la direzione è un semplice fabbricato a un piano concluso da una cornicione a dentelli in mattoni che formano anche le cornici di porta e finestre, queste ultime ad arco ribassato con decorazioni che richiamano un Liberty geometrizzato.
La villa del direttore è formata da un blocco a forma di H con due avancorpi che racchiudono un giardino. Nella parte centrale è visibile una torre a tre piani con aperture ad arco acuto e circolari e conclusa con merli. Nelle altre pareti, percorse da un cornicione che poggia su mattoni forati disposti come dentelli, si ripetono aperture ad archi ribassati e decorati con mattoni a vista.
La cantina, o spaccio, ha porticati ad arco su due lati, mentre la chiesa di Santa Barbara è costruita con pietra a vista, ha un ingresso ad arco ed è sovrastata da un campanile a vela a due luci.
Gli impianti di trattamento del minerale sono a valle dei cantieri di coltivazione e si sviluppano su due piani con aperture variamente aggregate e conclusi da un timpano centrale.
La laveria è costituita da volumi aggregati a diversi livelli e addossati ad una collina di sterili in una posizione spettacolare e aperta sulla vallata.
La miniera fa parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.

Storia degli studi
La miniera è compresa in diverse opere sull'archeologia industriale in Sardegna.

Bibliografia
S. Mezzolani-A. Simoncini, [i]Sardegna da salvare. Paesaggi e architettura delle miniere[/i], Nuoro, Archivio fotografico Sardo, 1993, pp. 194-212;
[i]Eclettismo e miniere. Riflessi europei nell'architettura e nella società sarda tra '800 e '900[/i], catalogo della mostra, a cura di M.B. Lai-P. Olivo-G. Usai, MiBAC [2004].

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