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Città di fondazione

Città di fondazione

Fertilia, città di fondazione

Fertilia dista pochi chilometri da Alghero.

Il contesto ambientale
Fertilia è una delle città di fondazione realizzate durante il fascismo e la sua vicenda inizia nel 1933 con la bonifica integrale della Nurra da parte dell'Ente di Colonizzazione Ferrarese (poi Ente sardo di colonizzazione). In realtà l'interesse per quella zona risale almeno al 1898 con la bonifica dello stagno del Calik, realizzata con la manodopera dei forzati, per continuare con i villaggi operai posti sulla strada tra Alghero e Porto Conte e l'azienda agricola Barezza, legata al lago artificiale di Baratz, entrambi del 1927. Tra le città nuove del Ventennio Fertilia è certamente quella rimasta più vicina al borgo rurale originario.

Descrizione
Il piano urbanistico, predisposto nel 1935 dall'ingegnere Arturo Miraglia, era basato sul modello della città diffusa nel territorio, ripreso dalle esperienze inglesi della città giardino, ma successivamente fu affidato l'incarico per un nuovo piano a quattro architetti raggruppati sotto la sigla 2PST (Concezio Petrucci, Emanuele Filiberto Paolini, Riccardo Silenzi, Mario Tufaroli Luciano).
Il nuovo strumento di pianificazione, approvato nel 1937, usava lo schema semicircolare di Miraglia quale spunto iniziale, affiancandogli però una maglia ortogonale con una separazione netta degli spazi pubblici relativi ai tre ambiti religioso, civico e commerciale. Anche la parte residenziale passava dalla proposta di case disseminate nel verde ad un nucleo autonomo, peraltro mai realizzato.
Dopo l'avvio del progetto esecutivo nel 1939 i lavori continuarono, prima di bloccarsi nel 1942 per la situazione sempre più tragica della seconda guerra mondiale, e furono ripresi soltanto negli anni cinquanta, quando l'insediamento di Fertilia si preparò ad accogliere i profughi dalle terre italiane passate a quella che frattanto era divenuta la repubblica federativa di Jugoslavia, inserita nell'orbita sovietica.
L'unico edificio di Miraglia realmente costruito tra il 1935 e il 1936, anno della inaugurazione del nuovo insediamento, è la scuola elementare, che risente di richiami precisi ad esperienze internazionali e ricorre all'uso di volumi con linee curve e a finestre a nastro con fasce di mattoni alternate a fasce di intonaco.
Le altre architetture sono invece nettamente differenti e più tradizionali, a cominciare dalla chiesa che riprende il modello dell'edificio già costruito dallo stesso gruppo 2PST ad Aprilia, una delle città nuove dell'Agro Pontino. Presenta una facciata chiusa da un profondo incavo che include l'ingresso e una vetrata, e viene raccordata a due elementi simmetrici più bassi mediante archi disposti su linee curve. L'alto campanile fu aggiunto solo nel 1955. L'edificio è situato in una piazza ed è il fulcro visivo della strada principale.
Questa strada attraversa tutto il centro ed è fiancheggiata da edifici a portico che in prossimità del mare si aprono in uno spazio prospiciente la casa comunale, anch'essa dai volumi netti e squadrati, il dopolavoro, l'albergo.
Tutti gli edifici principali di Fertilia utilizzano il mattone a vista o intonacato e la pietra, riprendendo elementi formali assai diffusi nel Ventennio fascista e presenti anche nelle città di fondazione dell'Agro Pontino.

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