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Teatro civico

Teatro civico

Alghero, interno del teatro civico: palchi e loggione

Il Teatro civico si raggiunge immettendosi in via Principe Umberto, fino alla "Plaça del Bisbe" o piazza del Teatro.

Il contesto ambientale
"Plaça del Bisbe" significa "Piazza del Vescovo", poiché proprio sulla piazza che ospita il teatro prospetta il palazzo vescovile, ancora oggi sede della Curia.

Descrizione
Il Teatro civico di Alghero, completato nel 1862, è oggi l'unico in Sardegna a conservare la struttura portante realizzata in legno. Fu edificato con il contributo di tutti i cittadini (prima sul luogo sorgevano i vecchi magazzini del grano). Il prospetto è di gusto neoclassico, ritmato armonicamente da sei semipilastri ionici.
Nel 1842 venne bandito un pubblico concorso per la costruzione della nuova struttura, essendo il precedente teatro nient'altro che un modesto e inadeguato locale concesso dal re Vittorio Emanuele I e gestito dalla Società degli Amatori del Teatro. Vinse il progetto dell'architetto Felice Orsolini, scartato, in un secondo momento, perché prevedeva costi di esecuzione troppo onerosi. L'incarico per la stesura di un nuovo progetto venne affidato all'architetto Franco Poggi. I lavori durarono quattro anni, dal 1858 al 1862. La facciata e i fianchi dell'edificio rimasero senza intonaco, provocando non poco malcontento tra la gente. L'edificio risponde ad un classicismo di maniera che ben si inserisce nel contesto urbanistico cittadino, auspice anche la mancanza di intonaco dei prospetti esterni che, pur non voluta, lo accomuna ai palazzotti di impronta catalana con paramento murario a vista.
All'interno si possono ammirare le decorazioni che sovrastano il palco e la buona qualità del recente restauro. Concepito con platea, tre ordini di palchi e loggione, segue il modello del teatro civico di Sassari e del teatro Margherita di Cagliari. La prima rappresentazione fu l’opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. I palchi, ornati da specchi, erano decorati con abbondanti dorature e un grande lampadario di bronzo pendeva al centro della volta dipinta. Palchi, balaustre e sedili erano foderati di velluto rosso amaranto. Il restauro, terminato qualche anno fa, ha conservato le caratteristiche del palcoscenico e della sala teatrale, badando in particolare al rispetto dell'acustica, notevole e ben studiata.

Storia degli studi
Una rassegna degli studi si trova nella bibliografia relativa alla scheda nel volume della "Storia dell'arte in Sardegna" sull'architettura sei-ottocentesca (1992).

Bibliografia
I. Principe, [i]Sassari. Alghero[/i], collana "Le città nella storia d'Italia", Bari, Laterza, 1983, p. 147;
S. Naitza, [i]Architettura dal tardo '600 al classicismo purista[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1992, sch. 71.

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