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tomba di giganti di Li Lolghi

tomba di giganti di Li Lolghi

Arzachena, tomba di giganti di Li Lolghi

Da Arzachena si imbocca la SP 115 per Bassacutena. Percorsi 4,5 km si prende un bivio a s., da percorrere per circa 2 km, e si giunge alla tomba.

Il contesto ambientale
La tomba è situata nell'entroterra gallurese, a circa 10 km dal golfo di Arzachena. Sorge in posizione leggermente rialzata in un dolce paesaggio collinare ricoperto da macchia mediterranea.

Descrizione
Ottimamente conservata ed eccezionalmente lunga (circa m 27), è costruita in granito ed è orientata N/NO-S/SE, con ingresso a S/SE.
La facciata è costituita da un'ampia esedra che delimita lo spazio semicircolare dove si svolgevano i riti funebri. La compongono 15 lastroni infissi verticalmente, di altezza crescente dai lati verso il centro, dove campeggia l'accuratissima stele centinata, alta m 3,75, con terminazione arcuata e portellino alla base (largh. m 0,40-0,50; h m 0,50-0,60). Il profilo perimetrale della stele è decorato da una cornice in rilievo, mentre lo specchio è diviso in due parti da un listello trasversale.
Dietro il portale si sviluppa il corridoio sepolcrale, contenuto entro un corpo costruttivo absidato che, nella sua integrità originaria, doveva avere la forma di una chiglia di nave rovesciata. Il corridoio, originariamente coperto a piattabanda, è lungo m 9,60 e largo circa m 1; è foderato con lastre infisse a coltello e muratura a secco. Nella parete di fondo del vano un lastrone posto orizzontalmente determina una suddivisione in due piani, una sorta di edicola per la deposizione di offerte o forse di immagini tutelari.
Posteriormente, ad un livello innalzato di m 0,80, è collocata una cista domenica rettangolare, lunga m 3,70 e larga m 0,95, con piano pavimentale lastricato delimitato da lastre ortostatiche. La cista, più antica rispetto al resto dell'impianto, doveva essere ricoperta in origine da un tumulo di terra e pietrisco del quale si conserva il peristalite di contenimento, di forma ellissoidale, visibile nella parte posteriore della tomba.
Il monumento presenta dunque due fasi costruttive e di utilizzo. La prima fase è costituita dalla cista dolmenica ed è riferibile alla cultura di Bonnanaro, Bronzo antico, XVIII-XVII sec. a.C., come dimostrano i reperti al suo interno (una cuspide di lancia, tazze e piccoli vasi inornati a peducci). La seconda fase, che vide l'impianto dell'intero corpo absidato e dell'esedra, e che inglobò la cista domenica e l'intera struttura in un unico tumulo, è invece databile al XVI sec. a.C., Bronzo medio, il periodo più antico della civiltà nuragica. Vi si riferiscono olle, ciotole, tegami e vasi con nervature triangolari verticali, nonché un pugnale a lama bicostolata rinvenuti durante gli scavi.
Il monumento fu utilizzato ancora nella tarda Età del bronzo (XIII-X sec. a.C.).

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