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Luogosanto

Luogosanto

Luogosanto, chiesa di Santo Stefano

Al centro della Gallura, a 320 m di altitudine, sorge Luogosanto, piccolo borgo che deve il suo nome al gran numero di edifici di culto disseminati nel suo territorio, ben dodici. Ed effettivamente la forte tradizione religiosa del luogo, che ha origine probabilmente dalla stessa fondazione del centro abitato, avvenuta ad opera dei Francescani nel XIII secolo, portò addirittura alla concessione di un raro privilegio: la denominazione di Porta Santa per una delle porte della basilica di Nostra Signora di Luogosanto, che viene così aperta ogni sette anni per i successivi dodici mesi, attirando un gran numero di fedeli. Secondo un'altra interpretazione, il nome deriverebbe dalla scoperta delle reliquie dei Santi Nicola e Trano (probabile deformazione di San Nicola da Trani) entro una roccia nelle campagne di Luogosanto, ove in seguito venne costruita la chiesa dedicata a questi due santi. Durante il periodo della dominazione aragonese Luogosanto, come molti altri centri, si spopolò e conobbe nuova vita solo a partire dal XVII secolo, quando alcuni pastori costruirono in questa zona alcuni stazzi e diedero vita a quello che è l'attuale paese.
 
Il grazioso centro urbano, ai piedi del Monte Juanni, rispecchia la natura del territorio circostante, ricco di affioramenti granitici. È proprio il granito infatti a costituire il principale materiale da costruzione ed è impiegato anche per il lastricato delle strade. A pochi minuti dal celebre e celebrato mare gallurese, ma al contempo immerso in un paesaggio montano boscoso, ricco di panorami a perdita d'occhio (da qui si possono ammirare le Bocche di Bonifacio), Luogosanto offre al visitatore molti spunti di interesse. Nel centro urbano sorge la Basilica intitolata a Nostra Signora di Luogosanto, la cui fondazione risale al XIII secolo ad opera dei Francescani. Secondo una tradizione locale la chiesa venne eretta nello stesso punto in cui la Madonna sarebbe apparsa ai frati per indicar loro il punto in cui si trovavano le reliquie dei santi Nicola e Trano. È sempre la tradizione popolare che vuole che la statua lignea conservata all'interno della basilica fosse stata rinvenuta su una spiaggia di Arzachena. La chiesa dedicata ai santi Nicola e Trano sorge in aperta campagna, a sud del centro abitato. Le reliquie dei due santi vennero recuperate in una piccola grotta, che è stata inserita entro la semplice architettura della chiesetta mononavata. Al suo interno l'altare è ricavato da un unico blocco di pietra. Nella regione Balaiana sorgono invece ben quattro chiese. Oltre a quella intitolata alla Madonna del Rimedio, quella di San Gavino di Li Coddi (coperta in ginepro) e quella di San Salvatore (interamente in granito), sorge qui, su un affioramento di rocce granitiche, la chiesa di San Leonardo, originariamente cappella del castello di Balaiana. Quest'ultimo, costruito in epoca medievale come probabile residenza estiva dei Giudici di Gallura, subì gravi danni nei secoli del dominio aragonese.
 
Il termine Balaiana deriva dal nome della popolazione autoctona qui attestata almeno da epoca romana, i Balari. La chiesa, realizzata nel XII secolo, uno dei più piccoli edifici romanici della Sardegna, presenta una navata unica voltata a botte ed è interamente costruita in granito. Nei pressi della strada per Santa Teresa Gallura, in località Santu Stevanu, sorge, nel mezzo di un boschetto di querce, un interessante sito archeologico intorno al Palazzo di Baldu. È questa una costruzione a pianta quadrata, che conserva i muri su tre lati per oltre dieci metri d'altezza. In origine essa era suddivisa in tre piani con un terrazzo e dotata di una scala esterna che conduceva all'ingresso principale, al di sopra del basamento a scarpa. Accanto al palazzo altre costruzioni per un totale di sedici ambienti si affacciano su un unico grande piazzale. Poco lontano è una fornace in granito destinata alla produzione di materiali fittili. Si conserva ancora la chiesetta intitolata a Santo Stefano, edificata nel XVII secolo.

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