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necropoli di Monte Siseri

necropoli di Monte Siseri

L'interno della tomba

Partendo dalla SS 131 all'altezza di Sassari, si imbocca la SS 127bis in direzione di Uri. Si lambisce appena il paese e si prosegue sulla stessa strada sino all'incrocio a sinistra con la SP 12, che porta direttamente a Putifigari. Al bivio, però, si procede ancora diritti per circa 400 m, svoltando poi a sinistra nella vecchia strada di servizio della diga. Dopo 250 m si gira a destra in una stradina di campagna che attraversa uno stretto ponticello. Si procede per circa 1 km, costeggiando il fondovalle, sino al punto in cui la stradina piega decisamente verso destra per risalire la collina. Si lascia l'auto e si procede a piedi per i campi verso S/O, per circa 600 m, sino a raggiungere l'altro versante dell'altura, dove è ubicata la necropoli.

Il contesto ambientale
La necropoli è scavata in un affioramento di roccia tufacea, alle pendici del Monte Siseri, in un'area al confine tra la Nurra, l'altopiano di Villanova Monteleone e il Logudoro, nella Sardegna nord-occidentale.

Descrizione
La necropoli è costituita da quattro domus de janas, di cui particolarmente nota la "tomba dell'architettura dipinta", caratterizzata da decorazioni a rilievo e dipinte. L'ipogeo, con sviluppo planimetrico a "T", è costituito da un lungo "dromos" terminante in un atrio rettangolare, da un'anticella, da una cella centrale e da due vani laterali. L'atrio presenta decorazioni architettoniche a rilievo piatto sulle pareti: si tratta di uno zoccolo collegato da quattro lesene ad una duplice fascia orizzontale sotto il soffitto. L'anticella, a pianta quadrangolare, è accessibile attraverso un portello orientato ad est, con piano di soglia dipinto di rosso. Un gradino-sedile consente di superare il dislivello tra i due ambienti. Alla base della pareti dell'anticella corre una stretta cornice piatta, mentre sul soffitto – che residua solo in parte – è rappresentato un tetto a doppio spiovente con tre travetti per falda in rilievo e dipinti di nero. Sulle pareti laterali sono presenti due false porte dipinte di rosso, una per parte, delimitate da una larga cornice e fornite all'interno di doppie cornici rincassate e listello orizzontale centrale. Le false porte sono sormontate da triplici corna curvilinee "a barca" a tutta parete. La grande cella centrale, a pianta rettangolare (largh. m 5,90; lungh. m 3,30; alt. m 2,20), presenta il soffitto a duplice spiovente scolpito a rilievo piatto: la trave centrale e i travetti trasversali, sette per lato, sono dipinti di nero, mentre le travi laterali a contatto con le pareti e gli spazi tra i travetti sono dipinti di rosso. Al centro del vano sono posizionati due pilastri a sezione quadrangolare che presentano su due lati protomi taurine stilizzate scolpite a rilievo. Al centro del pavimento è presente un focolare rituale con quattro cornici circolari concentriche e, al centro, una coppella emisferica (diam. m 1,00). La parete opposta all'ingresso mostra una falsa porta con duplice cornice rincassata e sormontata da triplici corna curvilinee (lungh. m 5,85). Ai lati della porta è rappresentata un'altra coppia di corna. Sulle pareti laterali si aprono gli ingressi ai vani secondari; i portelli sono decorati da una larga cornice a triplice incasso. I due ambienti laterali hanno pianta quadrangolare e pareti inornate; nel vano sinistro si apre una piccola alcova ellittica. All'esterno dell'ipogeo, lungo il banco di roccia, sono scavate numerose coppelle e vaschette irregolari, talora intercomunicanti, nonché un sistema di canalette che impediva alle acque meteoriche di penetrare all'interno della sepoltura.
La tomba è databile al Neolitico finale – Eneolitico.

Storia degli scavi
La "tomba dell'architettura dipinta" fu scavata nel 1989 da Giovanni Maria Demartis.

Bibliografia
G. M. Demartis, "Tomba dell'Architettura Dipinta o di S'Incantu. Putifigari (Sassari). Località Monte Siseri", in [i]Bollettino di Archeologia[/i], 4, Giugno-Luglio 1990, pp. 107-110;
G. M. Demartis, "La Tomba dell'Architettura Dipinta. Un ipogeo neolitico di Putifigari", in [i]Bollettino di Archeologia[/i], 7, Gennaio-Febbraio 1991, pp. 1-21;
G. M. Demartis, [i]Le Domus de Janas della Nurra[/i], Piedimonte Matese, Imago Media, 2001, p. 95.

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