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Cabras

Cabras

Cabras, veduta aerea dello stagno di Cabras

A pochi chilometri da Oristano sorge Cabras, una cittadina dalle case a un piano che ha conservato l'impianto antico. Si trova ai bordi dello stagno omonimo, uno tra i più grandi di acqua dolce della Sardegna e comunica col mare attraverso una serie di canali. Un tempo sullo stagno si andava a pesca con imbarcazioni dalla forma appuntita, is fassonis, costruite con erbe palustri essiccate al sole, avvalendosi della stessa tecnica usata dai Fenici. Sempre a questa popolazione sembra risalire anche la ricetta de "sa merca", piatto tipico di Cabras: i muggini vengono avvolti in erbe lacustri e lasciati a macerare in acqua salata. La più antica testimonianza della presenza umana nel territorio proviene dalla località di Cuccuru is Arrius, dove sono state trovate tombe risalenti al neolitico (4000 a.C.). Le statuette rinvenute nei corredi funerari testimoniano la religiosità di ambito mediterraneo di quel periodo, pervasa dal culto del dio Toro e dalla dea Madre. All'epoca nuragica risalgono invece le statue monumentali in pietra di guerrieri o atleti provenienti dal sito di Monti Prama, oggi conservate al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Di particolare interesse a livello storico e archeologico è l'area di Tharros, che conserva numerose testimonianze del periodo nuragico, tra cui due nuraghi e il villaggio sulla collina di Muru Mannu. La fondazione del centro urbano avvenne in realtà ad opera dei Fenici, attorno alla fine dell'VIII secolo a.C. Dell'epoca punica non rimane nulla nei ruderi del centro urbano, che conserva invece soprattutto la fase romana. Le testimonianze più antiche provengono dalle due necropoli ad incinerazione risalenti alla metà circa del VII sec. a.C.
 
Di sicuro interesse per il visitatore è la festa di San Salvatore, durante la quale si ripete una delle manifestazioni più antiche e suggestive dell'isola. Diverse centinaia di giovani e adulti, vestiti con il saio bianco e scalzi, portano il simulacro dalla parrocchiale sino al santuario di San Salvatore. La città è conosciuta poi per essere la maggiore produttrice sarda della tipica bottarga, costituita dalle uova del muggine pressate, salate e seccate, che si può assaporare in gustose ricette in diversi ristoranti della cittadina. Al limite settentrionale del golfo di Oristano si distende la Laguna di Mistras, separata dal mare da due cordoni litoranei. Essa s'inserisce nelle zone umide di importanza internazionale previste dalla convenzione di Ramsar ed è habitat ideale per fenicotteri rosa, cormorani, aironi cinerini e falchi pescatori. Ricco di avifauna anche il vicino stagno Mar 'e Pontis, dove è possibile visitare la Peschiera Pontis, un'antica costruzione per l'itticoltura, con chiuse e lavorieri.

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