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Basilica e battistero di Tharros

Basilica e battistero di Tharros

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Da Cabras si imbocca la SP 6 e la si percorre, seguendo le indicazioni per Tharros, sino a Capo San Marco.

Il contesto ambientale
Le rovine di Tharros si trovano sul Capo San Marco, estrema propaggine O della penisola del Sinis.

Descrizione
In età post-classica a Tharros (a partire forse dal V secolo d.C.) si assiste ad una trasformazione degli spazi e ad una riqualificazione dei principali monumenti dovuta alla presenza in città di una rilevante comunità cristiana.
Presso le cosiddette Terme n. 1 appaiono evidenti le ristrutturazioni dovute dall'inserimento di strutture connesse al culto cristiano, nelle quali si è voluto riconoscere la cattedrale e il suo battistero.
Il battistero, a pianta rettangolare, è absidato a N/O. Sono ancora visibili buona parte dell'abside e il tratto del muro perimetrale d., fino all'altezza della piscina, entrambi in grossi blocchi squadrati. Il pavimento è in lastre di basalto. La piscina, scavata nella roccia, è profonda m 0,78, ha forma esagonale e risulta rivestita con cocciopesto e definita sul bordo da lastre di basalto e arenaria. Sul lato N del fonte rimangono due capitelli di ordine dorico, riutilizzati capovolti come basi di colonna, pertinenti ad una probabile copertura a baldacchino. Tra le due basi è presente, inoltre, un manufatto in arenaria e muratura, che è stato interpretato come cattedra episcopale.
La vasca esagonale, per la sua tipologia, permette di confrontare il battistero con analoghe strutture dell'area tunisina e algerina, delle Baleari e della Gallia. L'analisi del battistero e della vasca battesimale consentono di datare l'edificio tra la fine del V e la prima metà del VI secolo.
Per quanto riguarda la cattedrale, permangono ancora forti dubbi sulla sua individuazione. Si ritiene, infatti che l'avanzare della linea di costa abbia cancellato gran parte della basilica, di cui si conserva solamente il muro perimetrale O realizzato con blocchi di arenaria.
Nell'area conserva inoltre una serie di ambienti, non databili con sicurezza, edificati tra il battistero e le Terme n. 1. L'edificio termale venne ristrutturato in età tardoantica e altomedievale, creando, forse, un modesto "balneum" all'interno del "calidarium" delle terme romane, mentre il "praefurnium" venne trasformato in vano di passaggio al complesso cultuale vero e proprio. In questa fase, l'edificio termale ebbe un uso abitativo. Negli ambienti di servizio vennero alla luce alcune sepolture, databili, grazie al rinvenimento di alcune monete e ad una fibbia con placca ad U, alla prima età bizantina.
Sulla piccola altura a N sorge una piccola aula di culto absidata, alla quale si è voluto attribuire, in passato, il rango di cattedrale. L'ipotesi viene oggi esclusa, risultando più credibile identificarla in una chiesa altomedievale, forse quell'"ecclesia Sancti Marci" menzionata in documenti del XII secolo.
Per il complesso di ambienti altomedievali serviti da un pozzo, sul medesimo colle della chiesa, si è pensato che possa trattarsi di un monastero, fondato in un'area della città ormai disabitata, forse dopo lo spostamento della cattedrale in un'altra area.

Vedi la pianta e le sezioni del monumento

Storia degli scavi
Dopo i saccheggi della prima metà dell'Ottocento ad opera di scavatori improvvisati, le prime esplorazioni sistematiche iniziano a metà del secolo, grazie ai funzionari del Museo di Cagliari. Nel 1929 Antonio Taramelli pubblica la carta archeologica della penisola del Sinis. Dal 1956 al 1964 gli interventi vengono condotti da Gennaro Pesce, mentre Ferruccio Barreca opera dal 1969 al 1973. Successivamente, nel corso degli ultimi decenni, numerosi interventi di scavo sono stati condotti da Enrico Acquaro e, recentemente, da Carla del Vais.

Bibliografia
P. Testini, "Il battistero di Tharros", in [i]Atti del XIII Congresso di Storia dell'Architettura. Sardegna[/i], Roma, 1966, pp. 191-199;
R. Zucca, Tharros, Oristano, 1984;
E. Acquaro-C. Finzi, Tharros, collana "Sardegna Archeologica. Guide e itinerari", Sassari, Carlo Delfino, 1986;
A.M. "Giuntella, Materiali per la Forma Urbis di Tharros tardoromana e altomedievale", in
[i]Materiali per una topografia urbana. Status quaestionis e nuove acquisizioni. Atti del V Convegno sull'archeologia tardoromana e medievale in Sardegna[/i], Oristano, 1995, pp. 117-141;
P.G. Spanu, [i]La Sardegna bizantina tra VI e VII secolo[/i], collana "Mediterraneo tardoantico e medievale. Scavi e ricerche", Oristano, S'Alvure, 1998, pp. 78-96.

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