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Sentiero dell'ossidiana

Sentiero dell'ossidiana

Pau, area dell'ossidiana

Dalla SS 131, al bivio di Uras si prende la direzione per Laconi e si percorre la SS 442 attraversando Morgongiori e Ales. All'uscita di Ales in direzione di Laconi, si svolta al bivio per Pau, SP 48. All'ingresso del paese si seguono le indicazioni per il sentiero dell'ossidiana.

Il contesto ambientale
Il sito è localizzato geograficamente in una superficie fortemente acclive interessata consistenti accumuli detritici di blocchi e noduli di ossidiana in giacitura secondaria, provenienti dagli affioramenti situati sui sovrastanti rilievi.

Descrizione
L'ossidiana, vetro di origine vulcanica largamente utilizzato dall'uomo neolitico per produrre utensili di varia natura, definita "l'oro nero" dell'antichità, fu di straordinaria importanza anche per lo sviluppo della preistoria sarda. Manufatti ottenuti con l'ossidiana del Monte Arci, sfruttata a partire dal IV millennio a.C., sono stati ritrovati in svariati insediamenti neolitici della Sardegna, dell'Italia settentrionale e della Francia meridionale.
Nel complesso vulcanico del Monte Arci, di cui sono note almeno tre colate distinte di ossidiana: SA (Conca Cannas–Uras), SB1 e SB2 (Santa Maria Zuarbara–Marrubiu), SC (Perda Urias/Sennixeddu-Pau), il territorio di Pau è l'unico che abbia consentito, almeno per ora, di documentare attraverso resti archeologici di notevole entità, centri di riduzione e trasformazione della materia presso le sorgenti primarie. Il centro di lavorazione dell'ossidiana di Sennixeddu, localizzato lungo l'omonima valle, è uno dei più vasti del Monte Arci. Il Lamarmora scriveva: "Facendo una piccola deviazione a destra passando vicino a due luoghi detti Conca 'e Cervu e Sennixeddu, si può prendere un sentiero incassato, che conduce alla cima del Monteverso la Trebina. Lungo il sentiero, il viaggiatore ha qualche volta l'impressione di camminare sui cocci di una vecchia fabbrica di bottiglie nere tanto sono numerose le scaglie di un vetro nero vulcanico che è chiamato ossidiana".
In quest'area sono state evidenziate ed analizzate grandi concentrazioni di noduli di ossidiana e, soprattutto, di prodotti di scheggiatura che si distribuiscono lungo entrambi i versanti del canale di Sennixeddu, su una superficie di oltre 20 ettari. Sezioni stratigrafiche occasionali dei versanti hanno messo in evidenza depositi di residui dell'attività di lavorazione dell'ossidiana di oltre m 1 di potenza. Recenti prospezioni di superficie hanno permesso di individuare, sotto il ciglione che da Perda Urias raggiunge il canale di Fustaiolu, altri centri di riduzione della materia prima (Mitza Fustiolau, Mitza Niu Crobu, Mitza Mereu). Inoltre, in località Su Forru de Sinzurreddus, a circa 350 m a est dell'area di lavorazione di Sennixeddu è stato individuato un potenziale sito di insediamento, ora in fase di scavo.

Area archeologica dell'ossidiana

Storia degli scavi
Gli scavi e le indagini sono in corso a cura di Carlo Lugliè.

Bibliografia
A. La Marmora, [i]Voyage en Sardaigne ou description statistique, phisique et politique de cette ile avec des recherches sur ses productions naturelles et ses antiquités[/i], Torino, 1840;
C. Lugliè, "Il processo di riduzione dell'ossidiana a Sennixeddu (Pau, Sardegna Centro-Occidentale). Osservazioni tecnologiche preliminari sulla produzione dei nuclei", in [i]L'ossidiana del Monte Arci nel Mediterraneo. Atti del II Convegno Internazionale [/i](28-30 novembre 2003), Cagliari, 2004.

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