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Chiesa della Madonna della Neve

Chiesa della Madonna della Neve

Cuglieri, chiesa della Madonna della Neve

La cittadina di Cuglieri si stende lungo la SS 292 in una zona intensamente coltivata ad uliveti, sulle pendici settentrionali del Muntiferru. Dista circa 20 km da Bosa e 35 da Macomer.

Il contesto ambientale
La Basilica si erge sulla parte più alta dell'abitato, sul colle Bardosu, in posizione straordinariamente panoramica.

Descrizione
La tradizione locale tramanda che, in un momento non precisato del XIII secolo, la costruzione della chiesa sia stata determinata da circostanze prodigiose, principiate col ritrovamento di una statua della Madonna col Bambino sulla vicina spiaggia di Pittinuri. Nessun indizio di una prima fondazione medievale permane tuttavia nelle attuali strutture dell'edificio, che dal 1919 vanta il titolo di Basilica Romana Minore. Eppure si ha traccia documentaria dell'esistenza della chiesa già nel XV secolo, si è a conoscenza di ingenti lavori di restauro alla fine del XVII secolo e di un nuovo intervento nella seconda metà del Settecento, cui si deve la trasformazione degli interni, conformati al più sobrio barocchetto piemontese.
Il tempio è strutturato ad aula mononavata, con volta a botte lunettata, suddivisa in quattro campate da sottarchi con ghiere a cassettone e decorazioni a rosette su fondo oro.
Sulla navata si aprono otto cappelle (quattro per lato), anch'esse voltate a botte e illuminate da lucernai a cupolotto, con ingressi balaustrati. I fornici di innesto delle cappelle alla navata sono scanditi da lesene a sguscio con semicapitelli compositi in stucco, innalzate su ampia zoccolatura in corrispondenza dei sottarchi della volta.
Il presbiterio, introdotto da un arcone che ne riduce l'ampiezza rispetto alla navata, è rialzato, ed è completato da abside con calotta unghiata, illuminata da finestroni quadrangolari. Al suo interno si innalza uno scenografico altare 'a ventaglio' in marmi e muratura, sormontato da un'alta cupola su pennacchi e tamburo ottagonale.
In occasione dell'Incoronazione solenne del simulacro della Vergine col Bambino, nel 1893 si volle dare ancor maggiore solennità agli interni del tempio, affidandone la decorazione pittorica a tempera al parmense (ma residente a Bosa) Emilio Scherer, pitture definitivamente rimosse alla metà del Novecento per l'eccessivo deperimento e il rifacimento di ampi tratti murari che minacciavano il crollo.
Fra il 1912 e il 1913 fu prolungata la navata con il vano della cantoria, retta su tre arcate e fu ricostruita la facciata su progetto del cuglieritano cav. Roberto Sanna. L'ampio prospetto, in forme neogotiche, si innalza su due ordini, cui si somma il timpano 'a lanterna di carabiniere' che, arretrato, lascia spazio ad un ampia terrazza. L'ordine inferiore è ornato da paraste con capitelli compositi e dalla cornice modanata a sesto acuto del portone, il superiore presenta tre bifore ogivali. La nuova macchina di facciata ha recuperato anche i due "piccoli" campanili, presenti ab antiquo ai lati dell'edificio, ma regolarizzandoli allo stile medievaleggiante, con tanto di coronamento a guglie e acroteri, suggestione riproposta a Cuglieri, un decennio dopo, nel campanile del Seminario regionale del Sacro Cuore.

Storia degli studi
La chiesa è oggetto di una sintetica scheda nel volume di F. Masala sull'architettura otto-novecentesca (2001).

Bibliografia
G. Angotzi, [i]Relazione delle solenni feste per l'Incoronazione della SS.ma Vergine della Neve Titolare e Patrona dell'Insigne Collegiata di Cuglieri[/i], Cagliari, Tipo-Litografia Commerciale, 1894;
M. Dadea, "Il Santuario di Santa Maria della Neve. Cuglieri", in [i]Itinerari Giubilari nella provincia di Oristano[/i], Sestu, Zonza, 2000;
M.A. Scanu, "Seminario regionale sardo del Sacro Cuore", in F. Masala, [i]Architettura dall'Unità d'Italia alla fine del '900[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 2001, sch. 77;
M.A. Scanu, [i]Emilio Scherer[/i], Nuoro, Poliedro, 2002.

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