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Chiesa della Madonna del Rosario

Chiesa della Madonna del Rosario

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La città di Bosa si raggiunge da Macomer lungo la SS 129 bis, da Alghero attraverso la SP 49 o da Oristano attraverso la SS 292.

Il contesto ambientale
La chiesa della Vergine del SS. Rosario sorge circa alla metà del Corso Vittorio Emanuele, principale arteria del nucleo storico della città ottocentesca, ma già sede prestigiosa di palazzi nobiliari e di proprietà gesuitiche, cui si sarebbe aggiunto, pressoché adiacente alla chiesa, l'imponente collegio dell'Ordine, trasformato in Seminario sotto il governo del vescovo Giovanni Antonio Cossu (1785-1796).

Descrizione
Si ignora la data della sua fondazione, ma probabilmente l'edificio oggi esistente, ampiamente rimaneggiato nel XIX secolo, sorge nel sito di una chiesa più antica.
La facciata è spartita in due ordini: nel più basso, rinserrato da strette paraste e innalzato su zoccolatura lievemente aggettante, si apre il portale centinato, con ricca mostra in forme manieristiche d'ispirazione colta ma declinate secondo la versione vernacolare e cromatico–planare proposta più volte dalle maestranze locali. È forse l'unico relitto della fabbrica più antica: le lesene, appena decorate da cornici a listello e motivi a rosetta, sono finite da capitelli a cornice e sormontate da un architrave mosso dal motivo modulare a punte di diamante, cui si somma un timpano semicircolare interrotto al centro dall'immagine della Vergine col Bambino a basso rilievo.
Il secondo ordine della facciata appare fortemente condizionato dalle forme barocche della chiesa del Carmine: due piatte lesene con capitelli ionici lo spartiscono in tre specchi; in quello mediano si inserisce una finestra centinata sormontata dall’ingombrante orologio pubblico ivi collocato nel 1875. Il coronamento è giocato, come al Carmine, sulle linee concave e convesse, terminate da volute a ricciolo e vasi porta-fiamma.
L'interno, con coperture a crociera e sottarchi che scandiscono le campate, non mostra niente di notevole; gli altari laterali in stucchi dipinti sono dedicati a San Domenico, alla Vergine della Salute, San Nicola e Sant'Antonio da Padova.

Storia degli studi
Notizie sulla chiesa si trovano in diverse pubblicazioni su Bosa.

Bibliografia
A. Sari, "Cenni sull'architettura ecclesiastica a Bosa e nel suo territorio", in [i]Le chiese di Bosa[/i], Quaderni di documentazione della Pro Loco di Bosa, Cagliari, Seleni, 1978;
S. Naitza, [i]Architettura dal tardo '600 al Classicismo purista[/i], collana "Storia dell'arte in Sardegna", Nuoro, Ilisso, 1992;
A.F. Spada, [i]Le chiese di Bosa[/i], Sestu, Zonza, 2002.

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