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Sagama

Sagama

Sagama, chiesa di San Gabriele Arcangelo

Sagama si trova su una collina calcarea soprastante un'ampia e panoramica vallata, dominata dai colori del bianco e giallo talvolta in contrasto con la scura pietra basaltica. L'abitato si dispone intorno alla chiesa di San Michele Arcangelo. Il territorio è molto fertile e rigoglioso, attraversato da boschi, vigneti e irrorato da fresche sorgenti. La sua configurazione naturalistica ha fatto sì che nei secoli il territorio venisse interessato da insediamenti umani succedutisi nel tempo, come è dimostrato da tombe di giganti e nuraghi. Nell'XI secolo apparteneva al giudicato di Torres, sotto il distretto amministrativo (curatoria) della Planargia, nota anche come Frussia o Serraval. Dopo la caduta del giudicato il centro passò ai Malaspina, ai giudici di Arborea, agli Aragonesi fino a divernire, nel 1464, feudo della famiglia Villamanna.
 
Nel XIX secolo lo storico sardo Giovanni Spano contava una corona di nove nuraghi intorno all'abitato: Muristeni, Passiarzos, De Jannas, Funtanedda, Molineddu, Sa Mandra de Sa Jua e Mura Pinna. Oggi sono visibili il nuraghe Funtanedda, ubicato nel sito di Badde Sagama, con pianta poligonale; il nuraghe Molineddu, nella località terra d'Onore, vicino alla sponda meridionale del Riu Ralzu, composto da un monotorre a pianta circolare, a poca distanza dal protonuraghe Molineddu, a pianta quadrangolare con angoli arrotondati; il nuraghe Pascialzos, ubicato in località Ortiscias, è costituito da blocchi di basalto; in località Mura Piana si trovano i resti del nuraghe Nuratolu; infine, nell'abitato di Sagama, si erge il nuraghe Muristene, vicino alla parrocchiale, con monotorre dotata di camera centrale circondata da tre nicchie. Non mancano esempi di architettura funeraria, leggibili nelle tomba di giganti Su Crasti Covaccadu, situate in località Terra D'Onore, e nella tomba di Triganino. In località Murenda si possono inoltre ammirare le tombe romane con reperti quali embrici, frammenti di bronzo e sepolture, monete dell'età di Marco Aurelio. All'interno della chiesa parrocchiale, costruita nel 1604, è custodita la statua di San Michele, simulacro ligneo di preziosa fattura. La chiesa conserva inoltre dipinti di scuola settecentesca, altari lignei, un pulpito del XVII secolo e vari arredi sacri. Nel paese sorgono anche la chiesa di Santa Croce e della Vergine del Carmelo.
 
Non lontano dall'abitato si trova la chiesa campestre dedicata a San Michele Arcangelo. Il calendario delle manifestazioni sagamesi prevede, il 17 gennaio, la festa di Sant'Antonio Abate detto "Sant'Antonio e su fogu", con l'accensione dell'imponente falò nel piazzale della chiesa di Santa Croce. Il 24 marzo si celebra la festa in onore del Sant'Arcangelo Gabriele, patrono del paese e infine, l'8 maggio, la festa dedicata alla Madonna del Carmelo con esibizioni di cantanti e ballerini folk.

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